(Money.it) Una nuova legge delega approvata dal Consiglio dei ministri e ora al vaglio del Parlamento vuole fare una revisione del sistema di incentivi alle imprese.
Si tratta di semplificare, rendere più efficienti ed efficaci e definire gli ambiti degli incentivi alle imprese in Italia.
Di fatto ciò che uscirà dalle aule del Parlamento sarà un codice unico degli incentivi.
Un testo che è partito dal governo Draghi, che lo aveva approvato nel maggio scorso. Poi il Ddl è decaduto per fine legislatura, è stato ripreso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy di Adolfo Urso ed è atterrato ora, riveduto, corretto e, pare, anche ampliato.
Una volta approvato il disegno di legge delega serviranno anche i decreti attuativi (si parla di due anni, troppo) ma intanto serve parlare a tutto il mondo imprenditoriale perché si organizzi, dato che la strada è tracciata.
Ne abbiamo parlato con Cristina Crupi, legale, esperta di innovazione e autrice del Codice Unico delle Pmi e del Codice Unico delle Startup, per capire qual è il punto di partenza del disegno di legge delega sugli incentivi e gli obiettivi a cui tende.
Come dovranno essere gli incentivi alle imprese in Italia
Il Ddl incentivi punta alla riduzione e semplificazione degli oneri amministrativi per le imprese beneficiarie degli incentivi, con contenimento dei tempi delle attività istruttorie. Si prevedono protocolli operativi per accelerare il rilascio del Durc (Documento unico regolarità contributiva) e della certificazione antimafia.
Altro cardine logico del provvedimento è evitare le duplicazioni tra incentivi del governo e delle re
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