In pensione con la Legge Dini, tutte le possibilità che offre

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) Nel momento in cui la riforma delle pensioni sembra un passaggio sempre più difficile da realizzare per il prossimo anno, la cosa migliore è guardare ai sistemi di uscita dal mondo del lavoro che sono attualmente in vigore. Tra questi va presa seriamente in considerazione la Legge varata dal Governo Dini nel 1995 poiché offre diverse modalità di pensionamento, anche con agevolazioni più o meno convenienti.

In questo articolo cercheremo, però, di sfatare anche alcuni miti nati su questa riforma previdenziale e sulla possibilità o meno di accedere alla pensione con 15 anni di contributi grazie all’Opzione contributiva.

La Legge Dini e in cambiamenti di calcolo della pensione

La Legge Dini del 1995 è stata una delle riforme più importanti del sistema pensionistico italiano, poiché ha introdotto il passaggio dal calcolo retributivo al calcolo contributivo per il trattamento pensionistico.

Il sistema retributivo e il sistema contributivo sono due metodi diversi per calcolare l’importo della pensione spettante al lavoratore. Il sistema retributivo è quello più antico e più vantaggioso (nella maggior parte dei casi) per il lavoratore, mentre il sistema contributivo è quello più recente e più sostenibile per lo Stato (sempre nella maggior parte dei casi).

Il sistema retributivo calcola la pensione in base alla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro, a cui si applica una percentuale che dipende dagli anni di contributi versati. In questo modo, la pensione è proporzionale al reddito da lavoro e garantisce una sostituzione adeguata dello stipendio. Non conviene al lavoratore quando gli ultimi anni di lavoro sono stati caratterizzati da retribuzioni più basse (a causa, ad esempio, di cassa integrazione, disoccupazione o lavoro part time).

Il sistema contributivo calcola la pensione in base al totale dei contributi versati nel corso della vita lavorativa, rivalutati secondo un coefficiente di rivalutazione annuale. In questo modo, la pensione è proporzionale ai contributi versati e garantisce l’equilibrio tra le entrate e le uscite del sistema previdenziale. Può convenire a chi ha avuto sempre retribuzioni alte e una carriera continua e senza buchi contributivi.

Non è solo la differenza di calcolo della pensione l’unica novità introdotta dalla Legge Dini visto che la riforma ha previsto anche una serie di opzioni per consentire ai lavoratori di accedere alla pensione con requisiti più favorevoli rispetto alla normativa ordinaria. Vediamo quali sono queste opzioni e a chi convengono.

Pensione anticipata contributiva a 64 anni

Uno dei vantaggi maggiori che il sistema contrib


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