La Germania lancia oggi nuove misure per combattere le infezioni da COVID, mettendo dei limiti alle persone non vaccinate. E la vaccinazione obbligatoria è un’ipotesi.
L’annuncio del lockdown per i non vaccinati diventa realtà: solo gli immunizzati potranno visitare ristoranti, musei, cinema, eventi culturali e shopping. È quanto deciso in un incontro tra il governo federale ei singoli governi dei Länder. La norma, già applicata in alcune regioni, verrà ora applicata a livello federale, indipendentemente dalla frequenza dei casi.
Quanto alla chiusura di locali notturni e discoteche, si partirà con 350 casi di contagio ogni 100.000 abitanti. Quindi, per ora, conviene introdurre questa misura, dato che l’incidenza media in Germania è 439,2. La situazione è “molto grave”, ha detto Angela Merkel al termine dell’incontro, al quale ha partecipato anche il prossimo cancelliere, Olaf Scholz. L’obbligo di vaccinazione è un’ipotesi che si profila all’orizzonte: la decisione sarà del Bundestag, e la Merkel dice che voterebbe a favore se fosse ancora parlamentare. Scholz ha già detto che il provvedimento di vaccinazione obbligatoria contro il Covid sarà votato in parlamento. Per prima cosa bisogna attendere il parere ufficiale del Consiglio Etico. Se approvato, il provvedimento entrerà in vigore nel febbraio del prossimo anno. Nell’ambito della repressione lanciata per cercare di fermare la brutale nuova ondata di Covid, il pubblico degli eventi sportivi e culturali in Germania sarà drasticamente ridotto. Come annunciato dopo un incontro tra il governo federale e il primo ministro Lander, sarà consentito solo il 30-50% dei posti disponibili.
Il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wielel, in conferenza stampa con il ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha affermato: “Abbiamo bisogno di una massiccia riduzione dei contatti. E questo adesso. Siamo davanti a un bivio, e abbiamo una scelta – ha spiegato Weilet -: possiamo prendere la strada che porta al caos e a una brutta fine. Oppure quella che alleggerisce il sistema sanitario e ci consente forse di vivere un Natale sereno e che lascia festeggiare il Natale ancora a tante persone”.