In Gazzetta Ufficiale, decreto che estende i tempo per l’accordo per l’anticipo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e TFS ai funzionari pubblici con finanziamento agevolato : fino a 45.000 euro al tasso dello 0,4%
L’accordo è scaduto il 30 giugno 2022 ed è stato prorogato con decreto apposito firmato lo scorso luglio
Un accordo con l’ABI, valido per altri 24 mesi, facilita l’accesso all’indennità di licenziamento e trattamento di fine rapporto nel settore pubblico attraverso un prestito bancario agevolato. È possibile consultare l’elenco delle banche e degli enti creditizi che hanno aderito all’Accordo attraverso il portale lavoropubblico.gov.it.
Sul portale si legge: “Si tratta della misura che consente ai dipendenti della pubblica amministrazione di presentare alle banche o agli intermediari finanziari che hanno aderito all’Accordo la richiesta di finanziamento dell’indennità di fine servizio/rapporto maturata”.
Con la firma del decreto l’efficacia del provvedimento sottoscritto e formalizzato con DM del 19 agosto 2020 e valido fino al 30 giugno 2022 – è stata rinnovata per altri 24 mesi con il parere favorevole del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Associazione bancaria italiana e dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Dopo aver ricevuto un certificato e la quantificazione del tuo TFR/TFS maturato dall’INPS o da altro istituto di previdenza, a seguito di apposita procedura telematica, puoi rivolgerti a tali istituti convenzionati per richiedere l’anticipo del tuo TFR o TFS.
Come funziona?
Dopo aver presentato istanza all’autorità emittente (ad esempio l’Inps), che invia un certificato di idoneità anticipata al dipendente in questione, dopodiché ci si può rivolgere alla banca per richiedere un prestito fino a 45mila euro , con un tasso di interesse dello 0,4%.
Per quanto riguarda la tempistica dell’anticipo, la banca dispone di circa quindici giorni per accreditare l’importo dell’anticipo sul conto corrente indicato dal richiedente, tuttavia questa è l’ultima fase della procedura, che prevede l’emissione di un certificato pendente entro 90 giorni dalla richiesta, nonché avviare le necessarie verifiche per la determinazione dell’accordo anticipato, che dovrà essere effettuato entro 30 giorni dall’approvazione da parte dell’istituto di credito. Di conseguenza, passano almeno 3-4 mesi.