Le dichiarazioni del Premier Mario Draghi sull’aumento delle bollette di luce e gas e sulle nuove misure che presto arriveranno dal Governo. Negli ultimi mesi, il rincaro dei costi dell’energia é pesa molto sulle famiglie italiane. I rincari sono dovuti alle variazioni dei prezzi della componente energia sui mercati. E mentre la domanda di energia subisce grandi aumentati a livello europeo e anche sui mercati asiatici, si riducono sempre più le scorte e le forniture disponibili.
Il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula al Senato in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre afferma: “Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi. Il 13 ottobre, la Commissione ha pubblicato una Comunicazione sul tema dell’aumento del costo dell’energia. Il documento – ha proseguito Draghi – descrive gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale e ipotizza soluzioni per rendere le forniture più sicure e affidabili in futuro. Il Governo italiano ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo. Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito. La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre. Il nostro obiettivo di medio termine resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili. Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050. Allo stesso tempo, lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende. Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione”.