Imu 2023, come funziona la riduzione per comodato d’uso gratuito

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Imu 2023, riduzione in caso di contratto di comodato d’uso gratuito: anche se la scadenza dell’acconto, fissata al 16 giugno, sembra ancora lontana, è sempre bene arrivare preparati. Allora, vediamo come funziona e quando spetta la riduzione dell’imposta per contratto di comodato d’uso gratuito.

La riduzione è pari al 50% dell’imposta dovuta sulla casa ma solo a determinate condizioni. Si tratta di una delle agevolazioni previste in materia di Imu. Ad averne diritto sono i proprietari di immobili che concedono in comodato d’uso gratuito la propria abitazione a parenti in linea retta di primo grado, ossia tra genitori e figli.

Ma questo è solo uno deirequisiti necessari per avere diritto all’agevolazione che porta a pagare la metà dell’Imu dovuta. Vediamo di seguito quali sono le regole e i requisiti per poter godere di questa riduzione che non è scontata come si potrebbe pensare a prima vista.

Imu 2023, come funziona la riduzione per comodato d’uso gratuito

A disciplinare la riduzione del 50% dell’Imu in caso di comodato d’uso gratuito è l’articolo 1, comma 747 della legge n. 160/2019, la legge di Bilancio 2020, con la quale è stata introdotta la nuova imposta unica sulla casa.

Nello specifico, l’agevolazione consiste nella riduzione alla metà della base imponibile per il calcolo Imu, e si applica alle abitazioni non di lusso, concesse in comodato d’uso a parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale.

Va rispettata un’altra regola per non pagare l’Imu nel caso di comodato d’uso: l’accesso allo sconto Imu è riconosciuto solo se il contratto di comodato d’uso sia stato regolarmente registrato.

Riepilogando, per aver diritto alla riduzione dell’Imu è necessario che si rispettino i seguenti requisiti:

  • l’unità immobiliare non deve rientrare tra le categorie catastali di lusso, ossia A/1, A/8 e A/9;
  • l’immobile deve essere concesso in comodato d’uso a parenti in linea retta entro il primo grado (g

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