L’Italia sta assistendo a un significativo aumento del numero di veicoli con targhe straniere, fenomeno che sta diventando sempre più evidente in alcune regioni. Un recente servizio della trasmissione “FarWest” su Rai Tre ha messo in luce le cause dietro questo trend, sottolineando come gli elevati costi delle assicurazioni spingano molti proprietari di veicoli a cercare soluzioni alternative, spesso al limite della legalità.
Un fenomeno impressionante
Secondo dati presentati nel programma, in Italia circolano circa 53.000 targhe straniere, di cui 35.000 soltanto a Napoli, descritta come “la periferia di Varsavia” in termini di circolazione automobilistica. Il costo delle assicurazioni è aumentato notevolmente, superando anche l’inflazione, con rincari che arrivano fino al 7,1% rispetto all’anno precedente. Questi costi esorbitanti colpiscono soprattutto i giovani tra i 18 e i 26 anni, i quali si trovano a dover pagare premi assicurativi estremamente alti, fino a 2.000 euro per autovetture e cifre simili, se non superiori, per i motorini.
La diffusione delle targhe straniere e i rischi legali
Per aggirare questi costi proibitivi, molti italiani hanno adottato l'”escamotage” delle targhe polacche. Tramite un sistema non ufficiale ma diffuso tramite “passa parola”, veicoli vengono fisicamente spediti in Polonia per una nuova immatricolazione, spesso associata a contratti di noleggio. Questo metodo permette di ridurre significativamente i costi assicurativi: per i motorini, ad esempio, la spesa iniziale è di circa 800 euro, seguita da un costo annuo di circa 400 euro. Al di là delle implicazioni morali e legali e nonostante i benefici economici immediati, questa pratica comporta numerosi rischi. Se la società di noleggio polacca fallisce, i proprietari rischiano di perdere il veicolo. Inoltre, molti veicoli potrebbero non essere in regola con le normative, complicando ulteriormente le procedure di risarcimento in caso di incidenti.