Non è necessario pensare “esotico” per capire che tutto nelle nostre società è ciclico. Dalla moda all’arredamento, dalla musica alla cucina, tutto subisce una curva con un picco e un declino passando per un periodo di stagnazione, dopodiché ricompare con prepotenza. Le generazioni cambiano, si cerca sempre novità e ciò che è nuovo per qualcuno è stato in definitiva vecchio per altri. Immancabilmente la generazione successiva scopre e porta alla ribalta ciò che è stato rifiutato dalla precedente.
Basta guardare le serie TV di successo offerte dai servizi di streaming o sfogliare una rivista di moda per vedere come gli anni ’70 e ’80 sono tornati popolari. Questo revival vede ovviamente il passato in bicchieri rosa, che rappresentano un’era in cui tutto era fresco, nuovo e magico. Per l’attuale generazione, questi decenni sono, infatti, abbastanza lontani dal mondo moderno da non ricordare le tensioni, le paure e le crisi di quel tempo, ma abbastanza moderni da fungere da punto di partenza per le tendenze che dominano oggi. La nascita della Silicon Valley, i primi videogiochi nei bar, la modernità dell’abbigliamento, della musica e dell’arredamento li hanno resi, da un certo punto di vista, un big bang per il tempo in cui viviamo.
Questa passione per quei decenni si riflette nell’approccio all’estetica delle nostre case. Dopo oltre un decennio di dominio assoluto in quest’area del minimalismo scandinavo, che ha conquistato tutte le aree del design ovunque, dagli Apple Store agli armadietti economici acquistati da IKEA, siamo entrati in un’era più diversificata e colorata.
Seguendo i dettami della moda, stiamo infatti assistendo a un deciso ritorno del colore nell’interior design, che sia nelle case o in un ambiente commerciale come una boutique, un bar o un ristorante. Mobili e pareti non fanno più da sfondo ai mobili, ma sono essi stessi un’attrazione. In questo contesto, i mobili decorativi, a lungo considerati quasi obsoleti, sono tornati di moda. La carta da parati si è evoluta da una decorazione nelle stanze dei nonni a uno strumento di design che viene utilizzato in abbondanza con motivi ed effetti stravaganti e vivaci.
Ciò è dovuto in parte ai nuovi materiali emersi grazie ai progressi tecnologici che lo hanno reso più durevole, più facile da installare e con immagini un tempo impensabili. Grandi e geometrici modelli di avventura degli anni ’70 con colori vivaci come l’arancione o il giallo sono diventati rapidamente onnipresenti, sia che tu stia guardando La regina degli scacchi su Netflix o leggendo una rivista di design.
Tuttavia, la ciclicità della moda spiega solo in parte le ragioni del ritorno alla moda dei motivi grafici, che sembravano ormai destinati all’oblio. C’è infatti un punto di raccordo tra gli anni ’70, un decennio in cui l’arte figurativa ha rotto le barriere della tradizione per mostrare con orgoglio colori e fantasie senza alcuna intenzione di passare inosservata sullo sfondo. L’era attuale è anche estremamente grafica. Nutrire influencer sui vari social network ci riempie di immagini di un ambiente ideale, pieno di carattere e colore, la cui perfezione impeccabile e sempre moderna vogliamo vedere riproducibile nel nostro quotidiano. Nonostante le ipotesi a lungo termine, queste due epoche sono sicuramente in armonia nell’espressività grafica.