Quando il Green incontra il Design si declina in mille sfaccettature differenti come il recupero del materiale scarto, efficacia dei processi produttivi, innovazione della tradizione artigianale, promozione della cultura ecologica.Il “supersalone” di Milano diventa o un’occasione per dar voce alle numerose aziende creative e attive sul tema della sostenibilità ambientale.
Al Supersalone la sostenibilità é stata degna alleata del Design. Ricercata, rivisitata, modellata, la sostenibilità é al centro dell’operato di numerosi brand che la vivono come una sfida e anche come segnale di un futuro vivo e rispettoso. Giovanardi ad esempio presenta il progetto di economia circolare Raytent: il primo filato acrilico green derivato dal riciclo degli scarti di produzione delle tende da sole; Questo materiale è certificato ReMade in Italia. L’allestimento in fiera guida il visitatore alla portata della filosofia verde e del processo di produzione, attverso un percorso in cui si può conoscere ogni singolo passaggio dagli sfridi al filato riciclato Raytent.
Piero Lissoni – che è Art Director di Porrodal 1989 – firma l’istallazione “The Electric Box”: una scatola trasparente ed illuminata, una gabbia in purezza di 12 m, realizzata con Storage, un sistema di armadiature dal design poliedrico e oggetto di un’evoluzione estetica e funzionale. L’ arredo è prodotto esclusivamente su disegno, con innovativa tecnica di produzione ispirata da Toyota ovvero just-in-time, ordinata dal cliente e realizzata in tempi rapidi e personalizzata senza rimanenze in magazzino e quindi sostenibile.
Stefano Boeri Architetti per Aran Cucine crea la cucina Oasi che, ispirata dalla stessa concezione che guida il Bosco Verticale, inserisce elementi Green capaci di portarci una vera e propria Oasi di gusto, benessere e stile, in grado di ripristinare un rapporto equilibrato e sano tra uomo e ambiente.
Altre alternativa è offerta dal ALOT OF Brasil che utilizza il design come strumento per unire valori locali, manuali e industriali. Le trame manuali incontrano le rete e l’intelligenza artificiale, generando un design cqpqce di fondere globale e locale. La collezione di Pedro Franco si chiama Renda, una sorta di manifesto formale dei principi esposti da A LOT OF Brasil.