Dal rapporto Gimbe Report emerge che sono cresciuti (+ 7,5%) i ricoveri ospedalieri e diminuisce il numero dei nuovi vaccinati (-52,9%). Dal 20 al 26 ottobre si registra un aumento dei casi in tutte le regioni tranne Sardegna e Valle d’Aosta.
Cresce il numero dei contagi da coronavirus in Italia. “A livello nazionale, dopo 7 settimane, c’è un’inversione di tendenza dei nuovi casi settimanali, aumentati del 43,2% la scorsa settimana, da una media mobile a 7 giorni che è passata dai 2.553 del 19 ottobre ai 3.655 del 26 ottobre” . Lo ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i risultati del monitoraggio settimanale del fondo dal 20 al 26 ottobre. Gimbe osserva un lieve aumento del numero di casi positivi attuali (75.046 contro 74.546), le persone in isolamento domiciliare (72.101 contro 7.768) e i ricoveri sintomatici (2604 contro 2423), mentre le cure intensive (341 contro 355) e la mortalità sono in diminuzione (249 contro 271). L’aumento dei casi, che può essere parzialmente influenzato da un aumento del 21,1% del numero totale di tamponi durante la settimana precedente (2.604.550 contro 2.151.081).
Nella settimana dal 20 al 26 ottobre 2021 tutte le regioni tranne Sardegna e Valle d’Aosta hanno registrato un aumento percentuale del numero di nuovi casi, e in 15 regioni il numero di casi positivi è attualmente in aumento. In 33 province l’incidenza è ≥ 50 casi ogni 100.000 abitanti, di cui la provincia di Trieste ha più di 150 casi ogni 100.000 abitanti. È diminuito il numero dei decessi: 249 negli ultimi 7 giorni (di cui 29 corrispondono a periodi precedenti), una media di 36 al giorno rispetto ai 39 della settimana precedente.
Allo stesso tempo, il numero dei nuovi vaccinati contro il Covid-19 è diminuito del 52,9% rispetto alla scorsa settimana. La media mobile a 7 giorni è scesa da 58.620 del 19 ottobre a 27.601 del 26 ottobre; nell’ultima settimana solo 193.205 sono stati vaccinati. E poiché quasi 7,5 milioni di persone non hanno ricevuto il vaccino, viene eliminato l’obiettivo della copertura vaccinale del 90% a partire dai 12 anni di età.
La copertura vaccinale con almeno una dose di vaccino varia ampiamente tra i gruppi di età, dal 97% tra le persone di età superiore a 80 anni al 72,9% tra le persone di età compresa tra 12 e 19 anni. Nel complesso, rispetto alla settimana precedente, si registra un aumento più contenuto: il numero di persone vaccinate con almeno una dose aumenta dello 0,7% nelle fasce di età 12-19, 20-29 e 30-39 anni, dello 0,5% nelle le fasce d’età… nella fascia dai 40 ai 49 anni dello 0,4% nella fascia dai 50 ai 59 anni, e nella fascia oltre i 60 anni l’aumento non supera lo 0,2.
Al 27 ottobre sono state somministrate 1.191.327 terze dosi, di cui 224.597 dosi aggiuntive e 966.730 dosi di richiamo, una media di 29.000 iniezioni al giorno. Il livello di copertura nazionale con dosi aggiuntive è del 25,6%, con evidenti differenze regionali, che vanno dallo 0,9% della Valle d’Aosta al 98,8% dell’Umbria. Anche qui la copertura nazionale delle dosi di richiamo è del 32,3%, con differenze significative tra le regioni, che vanno dal 10% della Calabria al 73,8% del Molise.
“Abbiamo sentito più volte il generale Figliuolo dire che vogliamo raggiungere il 90% del pubblico vaccinato, con queste cifre è molto difficile sapere quando si potrà raggiungere quella percentuale: se la riduzione del numero dei nuovi vaccinati sarà sempre maggiore fino alla fine. Non un anno fa siamo arrivati al 90%”, ha detto Cartabellotta, aggiungendo: “Sostanzialmente le ipotesi sono due: estendere il pass verde o stabilire un brevissimo obbligo di vaccinazione per alcune categorie di lavoratori. La terza ipotesi è accontentarsi di una percentuale di copertura vaccinale più bassa e incrociare le dita con la speranza che l’inverno passi bene”.
“L’aumento del numero di casi nell’ultima settimana”, ha detto, “è di circa il 40%. Ovviamente, ci può essere anche un impatto a seguito di un aumento del numero di strisci, ma aumenta il tasso positivo di strisci molecolari. Ciò significa che il virus sta ricominciando a circolare, come era probabile durante la stagione invernale. Per quanto riguarda il numero di vaccinazioni, questa settimana sono stati ricevuti 210.000 nuovi vaccini, con un calo di circa il 52%. Ciò significa che l’effetto green pass si sta un po’ indebolendo, almeno in quei gruppi di lavoratori che si pensava fossero più decisi nel rispondere.