Se il titolare del conto decide di ritirare tutto il denaro dal proprio conto bancario o postale, potrebbero esserci alcune ripercussioni. Cerchiamo di capire bene la situazione
Supponiamo che io abbia deciso di chiudere il conto corrente e desideri ritirare tutto il denaro depositato. E supponiamo che si tratti di una cifra abbastanza elevata, superiore ai 20.000 euro. Potrei rischiare qualcosa? Sarei oggetto di segnalazione?
La risposta è abbastanza complicata e parte dall’attuale legislazione che limita l’uso e la circolazione dei contanti.
La normativa vigente sull’uso dei contanti
La legislazione sull’uso del denaro cash agisce in modo tale da rafforzare la licenza d’uso del denaro per gli acquisti. In conformità a quanto disposto dall’33 del D. Lgs. 231/2007, modificato dal D. Lgs. n. 90/2017. Tali norme e procedure di controllo bancario sono appositamente progettate per far fronte ai fenomeni come il riciclaggio di denaro sporco. Ecco in sintesi:
- Mascherare i propri beni;
- Convertire o trasferire beni provenienti da attività criminali per nascondere la loro origine illegale;
- Partecipare a qualsiasi atto o associazione precedente per commettere tale atto.
Per attualizzare il tutto, ricordiamo che dal 1° luglio 2020, i pagamenti e trasferimenti in contante saranno limitati a 1.999,99 euro.
In ogni caso il limite di trasferimento in contanti non incide in modo uguale sui prelievi. Ciò significa che il titolare del conto non si assumerà alcun rischio di multe se il rapporto con la banca termina ritirando tutto il denaro depositato sul loro conto.
I casi di segnalazione da parte degli Istituti di credito
Ai sensi dell’articolo 3 del decreto Uif del 28 marzo 2019, gli uffici postali e gli intermediari bancari italiani devono fornire tutti dati sui movimenti di cassa di almeno 10.000 euro al mese. La legislazione antiriciclaggio, poi, richiede la presenza di un intermediario qualificato che possa frapporsi tra la Banca e il correntista nei versamenti o prelievi superiori 12.500 euro.