La morte non ha fatto come il postino, ha suonato una volta sola e Bob Rafelson ha aperto
Il regista, sceneggiatore e produttore americano Bob Rafelson, un regista anticonformista dell’era della New Hollywood, che ha attribuito la sua fama ai film “Five Easy Pieces”, “King of Marvin’s Gardens” e “Il postino suona sempre due volte”. È morto sabato notte per cause naturali all’età di 89 anni nella sua casa di Aspen, in Colorado. La scomparsa è stata segnalata dalla moglie, Gabrielle Taurek, a The Hollywood Reporter. Nato a New York City il 21 febbraio 1933.
Pioniere di una delle epoche più influenti nella storia del cinema indipendente
Rafelson è stato una figura di spicco tra i “ribelli” che hanno portato lo spirito e il contenuto della controcultura swinger e psichedelico a Hollywood. Fuori dall’underground e dallo star system, con i suoi primi film Lost Dreams (1968), sul gruppo rock The Monkees, e The King of Marvin’s Gardens (1972), sviluppa trame originali, instaurando un’importante collaborazione creativa con Jack Nicholson. Rafelson ha realizzato sei film con Nicholson: Lost Dreams, Five Easy Pieces (1970), King of Marvin’s Gardens, Il postino suona sempre due volte (1981), La gatta e la volpe (1992) e Blood and wine – Sangue e vino” ( 1996). ), a cui va aggiunto il film cult “Easy Rider” (1969), di cui è stato produttore.
Oscar per Five Easy Pieces
Rafelson è stato nominato all’Oscar per Five Easy Pieces e ha prodotto il successo di Peter Bogdanovich The Last Show (1971). Il suo spirito libero, come quello dei suoi personaggi, ha reso Rafelson un outsider nel cinema di Hollywood.
Fin dall’infanzia, Rafelson ha condotto una vita anticonformista, lavorando al rodeo, poi come portiere e batterista jazz. Dopo aver frequentato il Dartmouth College, ha lavorato come DJ per Armed Forces Radio prima di iniziare a scrivere sceneggiature per la televisione. Dopo essersi trasferito a Hollywood a metà degli anni ’60, ha avuto successo con la serie televisiva The Monkees (1966), che ha scritto, diretto e prodotto con Bert Schneider, che ha elogiato il gruppo rock pazzo The Monkees. L’enorme successo ha portato Rafelson a dirigere The Head (1968, titolo italiano Sogni perduti) da una sceneggiatura di un giovane Jack Nicholson.