Il PNRR “Italia Domani” approvato, arriveranno 25 miliardi

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
Futuro, recovery plan

I Fondi arriveranno occorrono però delle riforme strutturali per snellire la burocrazia del Belpaese e consentire il loro impiego e facilitare l’accesso a progetti in grado di far ripartire il Paese

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato la presidente Ursula Von der Leyen in occasione dell’approvazione da parte della Commissione europea  del PNRR, il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza denominato “Italia domani”. Al termine dell’incontro, hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in cui hanno espresso la loro soddisfazione per il piano, che il Presidente Von der Layen ha definito ambizioso e lungimirante, capace di contribuire a costruire un domani migliore per il Paese e per l’Unione Europea.

La Rappresentante dell’UE afferma: “La nostra approvazione pone le fondamenta per l’erogazione dei 191 miliardi di euro del fondo Next Generation EU dopo l’approvazione del Consiglio UE, tra tre o quattro settimane saremo pronti ad erogare i primi fondi, ovvero la tranche anticipata da circa 25 miliardi.” 

La Commissione collaborerà con il governo per garantire la piena realizzazione del Piano,  ma prima il Belpaese dovrà portare a termine le riforme strutturali, senza le quali, come ha affermato il premier Draghi, c’è il rischio che i fondi non andranno a buon fine.

Draghi afferma: “Anche nel recente passato, finanziamenti molto ingenti non sono stati spesi o lo sono stati solo in piccola parte. Il Fondo coesione e sviluppo ammontava tra i 44 e i 46 miliardi. Nel periodo tra il 2014 e il 2020 ne sono stati spesi circa 3. I provvedimenti adottati dal governo negli ultimi mesi hanno l’obiettivo di mettere le amministrazioni nelle condizioni di spendere, e di spendere bene, questo denaro”.

Occorre avviare la Riforma della Pubblica amministrazione, con il pacchetto di semplificazioni burocratiche, ma anche ad altre forme di sburocratizzazione in ambito edilizio (appalti e concessioni) e in tema di concorrenza (prevista per luglio), con le prime misure di riforma della Giustizia attese a giorni.

Condividi questo articolo
Exit mobile version