Il Papa ad una settimana dall’intervento fa il suo Angelus dal balcone dell’ospedale Gemelli di Roma e parla proprio del ruolo fondamentale della sanità
Non dal consueto balcone di Piazza San Pietro ma dal balcone del Gemelli di Roma. Papa Francesco, reduce dal suo intervento, celebra l’Angelus domenicale proprio dall’ospedale dove é stato curato, precisamente affacciato al balconcino del decimo piano che è adiacente all’appartamento dove è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Appare in buono stato di salute e soprattutto commosso dalla presenza della moltitudine che attende le sue parole e la sua benedizione anche lontani dallo Stato Vaticano e dalla bella San Pietro triste senza la presenza del Vescovo di Roma.
“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Sono contento di poter mantenere l’appuntamento domenicale dell’Angelus, anche qui dal Policlinico Gemelli.Vi ringrazio tutti: ho sentito molto la vostra vicinanza e il sostegno delle vostre preghiere. Grazie di cuore! In questi giorni di ricovero in ospedale, ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Un servizio sanitario gratuito che assicuri un buon servizio accessibile a tutti. Non bisogna perdere questo bene prezioso. Bisogna mantenerlo! E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti. Anche nella Chiesa succede a volte che qualche istituzione sanitaria per una non buona gestione non va bene economicamente. Il primo pensiero che ti viene è venderla. Ma la tua vocazione di Chiesa non è avere dei quattrini è fare il servizio e il servizio sempre gratuito. Non dimenticatevi: salvare le istituzioni gratuite”.
Papa Francesco sottolinea l’importanza di un “buon servizio sanitario accessibile a tutti” durante l’Angelus dal Policlinico Gemelli di Roma accolto da pazienti, medici e personale dell’ospedale. Sono queste le prime parole pronunciate da Francesco accolto tra tanta commozione e un grande applauso dei fedeli. Il suo discorso è stato più volte interrotto dalle grida “Viva il Papa”.