AGI – La domenica non è un giorno di riposo, non durante un’emergenza, non per Andrea Orlando. Il giorno dopo il suo insediamento il nuovo ministro del Lavoro ha convocato i sindacati.
Una scelta naturalmente apprezzata dai leader di Cgil, Cisl e Uil da sempre convinti che il dialogo e la concertazione siano imprescindibili. Tanto più in questo momento difficile per il Paese.
Sul tavolo Nunzia Catalfo ha lasciato dossier che non possono attendere. Il blocco dei licenziamenti scade il 31 marzo: se non verrà prorogato i sindacati prevedono lo scoppio di una bomba sociale.
Nel 2020 sono andati persi 444 mila posti di lavoro e solo a dicembre si sono registrati 101 mila occupati in meno, di cui 99 mila sono
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