Il miliardario Eric Sprott parla della sua folle corsa agli investimenti: “È come essere a un tavolo con una corsa vincente”

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

Uno una settimana prima di Halloween, il più grande appassionato di oro del Canada, il miliardario settuagenario Eric Sprott, con indosso uno smoking ben schiacciato, è salito su un palco in una sala da ballo del centro di Toronto e ha accettato la sua introduzione nella Hall of Fame del Canada Investment Industry.

Si dichiarò sia umiliato che onorato, e poi si crogiolò nelle ore piccole della notte a casa sua in una torre vicina con ampie vedute dello skyline scintillante della città. La mattina dopo, però 60 e tecnicamente in pensione, si presentò nel suo ufficio, brontolando per la mancanza di sonno, ma vestito con un abbottonatura paisley color magenta, pronto per un incontro delle 9 con un penny stock società di esplorazione.

“Continuo a leggere che la gente non fa mai scoperte (d’oro), il tasso di scoperte sta scendendo”, ha detto, strofinandosi di tanto in tanto le tempie e chiudendo i suoi occhi. “La cosa divertente, beh, immagino di essere il succhiatore allora perché continuo a comprare ragazzi che dicono che stanno facendo scoperte.”

Ma Sprott ha aggiunto che crede lì sono scoperte, non dei principali minatori, ma di esploratori d’oro e d’argento junior.

Proprio come il prezzo dell’oro si muove spesso nella direzione opposta del mercato azionario, Sprott ha una forte serie contrarian, il che significa che spesso si muove anche nella direzione opposta del mercato. Ad esempio, la scorsa primavera, dopo anni di mediocre prezzi dei metalli preziosi e scoperte in calo, aveva portato la maggior parte degli investitori ad abbandonare gli esploratori canadesi di oro e argento, ha deciso di andare all-in.

Sprott ha lanciato un blitz sugli investimenti, come quelli che il settore dei metalli preziosi delle miniere minerarie aveva raramente visto, distribuendo da qualche parte tra $ 200 e $ 300 milioni nel giro di pochi mesi per acquisire quote importanti in circa due dozzine di aziende, la maggior parte delle quali non ha mai guadagnato un dollaro di entrate.

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