(Money.it) In estate le occasioni di lavoro aumentano grazie a quelle occupazioni caratterizzate dalla stagionalità. Pensiamo a coloro che lavorano come bagnini negli stabilimenti balneari, ma pensiamo anche ai camerieri nei ristoranti, come pure alle guide turistiche e agli addetti alle vendite di gelati: si tratta di professioni che tipicamente sono svolte nei mesi estivi e maggiormente dedicati ai flussi turistici.
D’altronde il lavoro stagionale consiste in una tipologia di impiego che viene esercitato soltanto per un certo periodo dell’anno, di solito una specifica stagione – da qui appunto il nome. Ecco perché è un’attività ricorrente in settori come l’agricoltura, il turismo, l’industria alberghiera o il commercio legato alle festività.
Di seguito vogliamo rispondere ad un particolare quesito che non pochi di coloro che vorrebbero lavorare stagionalmente, si pongono. Ovvero: il lavoratore stagionale può rifiutarsi di lavorare la domenica? Può legittimamente chiedere al datore di lavoro di riposare per avere più tempo per se stesso e per la sua famiglia, o comunque per recuperare energie psico-fisiche proprio in questo giorno della settimana? Scopriamolo insieme, anticipandoti che la risposta insita nella legge non è scontatissima. I dettagli.
Lavoro stagionale: finalità e contesto di riferimento
Tipicamente, il lavoro stagionale è collegato alle esigenze stagionali – e dunque temporanee – di determinate attività. D’altronde, si sa che in certi settori le aziende non lavorano dodici mesi, ma soltanto una parte dell’anno e non possono perciò assumere dipendenti per tutto l’anno. In altre parole vi sono attività che, per loro stessa natura, sono mirate a svolgersi in uno periodo di tempo circoscritto e non sono caratterizzate da continuità, oppure sono luoghi di lavoro che hanno bisogno di ulteriori lavoratori – stagionali – per far fronte ai picchi di attività estivi o invernali.
Ecco perché la legge riconosce e disciplina il lavoro stagionale: non è possibile imporre ad un datore di lavoro o azienda di assumere – e retribuire – dipendenti per tutto l’anno, dato che in alcuni periodi non sarebbe possibile impiegare quei dipendenti – appunto stagionali.
Di per sé è raro che un contratto di lavoro stagionale si trasformi a tempo indeterminato, a meno che la figura professionale non continui a lavorare per lo stesso datore andando ad occupare mansioni diverse. Tuttavia detto c
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