Il governo cambia i contratti a termine. I precari hanno meno tutele?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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Decreto Lavoro: cosa succede ora ai precari? Davvero meno tutele?

Il Decreto Lavoro varato il 1° maggio 2023 ha ridotto le tutele per i lavoratori precari? E’ proprio così?

Iniziamo con il fare il punto sui cambiamenti che ha introdotto il governo Meloni: il decreto, in estrema sintesi, ha provveduto a modificare le causali che permettono di prorogare i rapporti di lavoro oltre i dodici mesi e fino a ventiquattro.

In estrema sintesi sono state allentate le maglie per poter ricorrere ai voucher e al lavoro a tempo determinato.

Quali cambiamenti una tale modifica comporterà per i lavoratori precari?

Questo sicuramente costituisce il punto più importante da comprendere.

Partiamo con il ricordare che la durata dei contratti a termine era stata ridotta nel 2018: ad introdurre queste modifiche era stato il Decreto Dignità, firmato da Luigi Di Maio, a quel tempo ministro del lavoro.

La normativa rimasta in vigore fino ad oggi prevede che la durata massima di questi contratti sia di dodici mesi, che possono arrivare a ventiquattro, nel momento in cui si presentino alcune condizioni, tra le quali ci sono le seguenti esigenze:

  • temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività;
  • di sostituzione di altri lavoratori;
  • connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

Il nuovo decreto, le novità per i precari

Il decreto lavoro è andato a modificare le causali che permettono di far proseguire i contratti a tempo determinato, che in questo modo possono essere rinnovati oltre i dodici mesi.

In una nota l’esecutivo spiega che il rinnovo potrà avvenire:

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