Il G20 sulla cultura sarà permanente sotto proposta italiana

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura

Si definisce cultura “L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio”.

Fondamentale per lo sviluppo dell’intelletto umano la cultura va difesa e diventa fondamentale per la vita. L’argomento diventa oggetto di dibattito politico all’indomani del G20 dedicato alla cultura.

Franceschini definisce questo appuntamento  un investimento sul futuro e commenta: “il G20 Cultura sarà permanente e si parlerà per anni della Dichiarazione di Roma come unto di partenza di un percorso che pone l’accento sulle politiche internazionali. Il G20 nasce per essere un organo prevalentemente economico e quindi aver introdotto la cultura nell’agenda permanente del G20 vuol dire che si riconosce il valore economico, oltre che morale, degli investimenti culturali. Come sempre, anche le crisi più brutte, come quella che abbiamo attraversato per la pandemia del Covid, portano opportunità e credo che tutto il mondo, vedendo le città senza musica, senza cinema, senza teatri, senza musei, senza turisti, abbia capito quanto le città così siano più brutte e grigie. E’ emersa una voglia di consumi culturali e tutti hanno capito cosa vuol dire, anche in termini di Pil. Quando sono diventato ministro della cultura – ricorda il titolare del Mic – ho detto che ero chiamato a guidare il ministero economico più importante del Paese: sembrava un’utopia ma è quello che poi si è dimostrato e finalmente la cultura con questo G20 si pone al centro delle scelte internazionali”.

La Dichiarazione di Roma, al termine del G20 Cultura, è stata approvata, all’unanimità, come annuncia è il ministro della Cultura, Dario Franceschini, sui 32 punti in 10 pagine, ci sono stati alcuni punti che hanno trovato più fatica a chiudere un’intesa, ma alla fine l’accordo è stato totale, dopo un lavoro di mesi.

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