(Money.it) Gli Stati Uniti si stanno avvicinando a una crisi economica potenzialmente disastrosa. “Se il tetto del debito non viene alzato, ci saranno scelte difficili da fare su quali fatture non verranno pagate”, ha detto la segretaria al Tesoro Usa Janet L. Yellen. Cosa accadrà dopo è difficile da prevedere, anche se gli economisti sono concordi nel dire che c’è il rischio recessione, del blocco del sistema finanziario, sospensione degli assegni di previdenza sociale per gli anziani, un aumento dei licenziamenti dei lavoratori pubblici e un’impennata dei tassi per i mutui.
Per evitare il crollo dei mercati gli Stati Uniti potrebbe però ricorrere al 14° emendamento. Da Hiroshima il presidente Joe Biden ha ricordato che esiste tale possibilità, ma potrebbe non bastare per affrontare la crisi. Il 14° emendamento infatti afferma a grandi linea che la validità del debito americano non deve essere messo in discussione. Una clausola nata con lo scopo di evitare il rifiuto da parte degli Stati del Sud di ripagare i debiti della guerra civile, ma cosa significa oggi?
Il 14° emendamento resta sul tavolo delle opzioni, mentre la scadenza del 1° giugno si avvicina, ma non è evidente come non sia la prima scelta di nessuno.
Crollo dei mercati: gli Stati Uniti a rischio recessione
La notizia è riportata su tutte le testate internazionali: se entro il 1° giugno gli Stati Uniti non troveranno un accordo per alzare il tetto del debito, il Paese rischia la bancarotta. È in corso tra le due forze politiche, repubblicani e democratici che
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