Il covid e le ripercussioni in busta paga

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Il covid e le ripercussioni in busta paga

La cassa integrazione ha ridotto di un terzo la busta paga netta dei lavoratori del Belpaese, soprattutto per i quadri, le donne e gli over 50. L’effetto Covid si fa notare sulle entrate di tuti gli italiano con stipendi duramente colpiti

I salari dei lavoratori italiani sono stati duramente colpiti nel corso del 2020, quando i salari medi per tutte le categorie di lavoro sono stati congelati rispetto al quinquennio precedente. Con un focus sulla cassa integrazione, si stimano i costi complessivi in ​​oltre 27 miliardi di euro, di cui oltre i due terzi sono stati utilizzati per attivare la CIG attraverso tagli salariali (con una riduzione netta del 33,7%). Tenendo conto dell’intera popolazione occupata, nonché di coloro che percepiscono uno stipendio regolare, la riduzione è del 7,1% dello stipendio netto mensile. L’intera categoria dei datori di lavoro privati ​​ha utilizzato la CIG, mentre per le imprese non coperte dal fondo ordinario e dai fondi di solidarietà la CIG è stata rinnovata per abrogazione. Inoltre, tra febbraio e dicembre 2020, sono stati effettuati oltre 16 milioni di versamenti per oltre 3,6 milioni di dipendenti, con un orario medio di riserva più elevato per le donne, soprattutto nel nord Italia. Tuttavia, analizzando i dati per età, il 26-28% delle persone con più di 55 anni ha partecipato alla CIG, pesando più di quanto vale per l’intera forza lavoro. In questa fascia di età, il tasso di licenziamento per tutti i dipendenti è di circa l’80%. Geograficamente, più della metà dei beneficiari della CIG del Covid-19 si trova nel nord Italia, mentre in termini di numero medio di ore di licenziamento, i valori più alti sono al sud.

Inoltre, facendo luce sull’impatto della CIG su tutte le categorie di lavoratori, ODM evidenzia come essa sia stata particolarmente pesante per  i quadri, il cui stipendio mostra la diminuzione più evidente: – 13,6% della retribuzione mensile netta (€ 430 in meno) e -4,2% dell’importo netto annuo, tenendo conto di una media di 4 mesi di CIG (circa 1.700 euro meno di 450 euro complessivi).

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