Il conto salato del lockdown della neve

Di Alessio Perini 2 minuti di lettura
Webnews Finanza News 24

AGI – La decisione di posticipare l’apertura degli impianti sciistici peserà drammaticamente sul turismo bianco italiano: ben 12,4 milioni di turisti in meno che genereranno mancati incassi per il comparto pari a oltre 9,7 miliardi di euro.

È quanto emerge da una nota scientifica dell’istituto Demoskopika sulla base di un modello previsionale che, partendo dall’andamento dell’imposta di soggiorno rilevata dal Siope, il sistema di rilevazione degli incassi e dei pagamenti effettuati dalle amministrazioni pubbliche nato dalla collaborazione tra la Ragioneria Generale dello Stato, la Banca d’Italia e l’Istat, stima le possibili ripercussioni nel settore delle ‘vacanze sulla neve’ relative al periodo dicembre 2020-marzo 2021. 

La spesa media pro capite stimata per sostenere la settimana bianca, è pari a 785 euro per persona. L’ordinanza che ha stabilito la chiusura degli impianti sciistici fino al prossimo 5 marzo rischia, per Demoskopika, “di mettere definitivamente in ginocchio il turismo invernale del Belpaese rappresentato da 6.170 chilometri di piste con circa 1.800 impianti di risalita al servizio dei comprensori sciistici che producono lavoro per ben 14 mila persone oltre all’indotto”.     

Sono cinque, secondo l’analisi, le destinazioni turistiche invernali che risultano maggiormente penalizzate dalla mancata riapertura delle piste da sci e degli impianti sciistici: Trentino-Alto Adi

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