il calcolo della pensione con quota 102

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Come andare in pensione con un budget limitato

La Quota 102 richiede quindi  64 anni d’età e 38 di contributo. cerchiamo di comprendere ora come avviene il calcolo dell’assegno pensionistico

Per calcolare la pensione quota 102 occorre far riferimento ai generici trattamenti pensionistici Inps: senza penalizzazioni e senza il ricalcolo integralmente contributivo. Ovvero calcolo dell’assegno pensionistico risulta retributivo fino al 31 dicembre 2011 e  poi contributivo (per chi possiede oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995),  retributivo al 31 dicembre 1995 e poi contributivo per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 ed integralmente contributivo per chi non possiede contributi al 31 dicembre 1995.

Inoltre per la determinare in che modo operare il sistema di calcolo in regime di cumulo occorre fare il conteggio, per l’accertamento degli anni di accrediti al 31 dicembre 1995, prendendo in esame l’anzianità contributiva complessivamente maturata nelle diverse gestioni interessate dall’operazione: determinare cioè  l’anzianità contributiva posseduta dall’assicurato tenendo presente che ciascuna gestione tiene conto delle regole del proprio ordinamento vigenti alla data di presentazione della domanda di pensionamento.

Sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia ordinaria (ovvero 67 anni sino al 31 dicembre 2024), la pensione quota 102 non è cumulabile con altri  di redditi da lavoro ( sia in forma subordinata che autonoma, ad eccezione dei redditi derivanti da attività di lavoro autonomo occasionale, nei limiti di 5mila euro annui). Non è cumulabile neanche con la percezione di reddito agrario.

I 5 mila euro devono essere realizzati con un’attività lavorativa svolta senza vincolo di subordinazione, indipendentemente dalle modalità di dichiarazione a fini fiscali. I redditi da lavoro autonomo e d’impresa rilevano al lordo delle ritenute fiscali ed al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali dovuti all’Inps. Inoltre con la quota 102  non si possono fare i seguenti lavori che generano  compensi percepiti per l’esercizio di arti e professioni, redditi di impresa connessi ad attività di lavoro, le partecipazioni agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione, nei casi in cui l’apporto sia costituito dalla prestazione di lavoro; se non viene svolta attività lavorativa, l’interessato può rendere una dichiarazione di responsabilità in ordine alla qualità di socio che partecipa con capitale senza svolgere attività lavorativa; in questo caso, il reddito conseguito è considerato dall’Inps come reddito da capitale, pertanto cumulabile con la prestazione pensionistica, diritti d’autore e brevetti.

Sono invece redditi cumulabili con la quota 102: le indennità per cariche pubbliche elettive, i redditi di impresa non connessi ad attività di lavoro, le partecipazioni agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione senza apporto di lavoro, i compensi percepiti per l’esercizio della funzione sacerdotale, le indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace, le indennità percepite dai giudici onorari aggregati per l’esercizio delle proprie funzioni o per l’esercizio della funzione di giudice tributario, l’indennità sostitutiva del preavviso, i redditi derivanti da attività socialmente utili svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani, le indennità percepite per le trasferte e missioni fuori del territorio comunale, i rimborsi per spese di viaggio e di trasporto, le spese di alloggio, le spese di vitto che non concorrono a formare il reddito fiscalmente imponibile e l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

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