E la Lega di Giancarlo Giorgetti punta ora sul BTP autarchico, un BTP speciale: come si legge in un articolo del quotidiano La Repubblica, “un po’ Btp Italia e un po’ Btp futura; in più, con i vantaggi fiscali dei Pir, i piani individuali di risparmio che non fanno pagare capital gain e altri balzelli per chi li tiene in portafoglio almeno cinque anni”.
Perché autarchico?
Perché il nuovo BTP sarebbe destinato soltanto alle persone fisiche che risiedono in Italia. Obiettivo: un BTP che riesca a incentivare, come ha detto lo stesso ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, il “coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani”.
Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha riportato La Repubblica, per ora si fa riferimento a un “intento politico”, che è praticamente quello manifestato più volte da diversi esponenti del mondo politico e non, relativo alla necessità di portare gli italiani a sostenere il debito pubblico monstre che assilla e condiziona l’Italia da troppi anni.
Una sorta di chiamata alle armi, di cui ha parlato anche recentemente lo stesso numero uno di Intesa SanPaolo Carlo Messina, e che in precedenza era stata lanciata anche dal presidente della Consob ed ex ministro Paolo Savona.
Giorgetti: aumentare coinvolgimento diretto risparmiatori
Nell’audizione sulle linee programmatiche del Ministero da lui guidato, il ministro Giancarlo Giorgetti ha affrontato chiaramente il tema del debito pubblico italiano:
“Teniamo molto alla partecipazione dei risparmiatori italiani all’acquisto del debito pubblico del Paese”, ha detto Giorgetti nel discorso tenuto due giorni fa.
“Fino alla fine degli anni ’80, inizio degli anni ’90, gli alti tassi di inflazione e i conseguenti elevati rendimenti offerti dai titoli di Stato, uniti all’ancora poco sviluppato mercato finanziario domestico, facevano sì che la percentuale di debito pubblico detenuto dai risparmiatori domestici fosse superiore al 20% del totale”, ha ricordato il numero uno di Via XX Settembre.
“Tuttavia – ha continuato Giorgetti – la discesa dei rendimenti (e del costo per il servizio del debito per l’emittente) conseguente al controllo della dinamica dei prezzi e alla convergenza nell’area della moneta unica, accompagnata alla continua crescita del debito pubblico nel suo complesso, ha prodotto una continua e marcata discesa di tale percentuale di partecipazione, fino a scendere al 6,4% nel 2021″.
“L’introduzione, nel 2012, del primo titolo di Stato pensato per i risparmiatori retail, seppure non esclusivamente per loro, il BTP Italia, e l’innovazione nel 2020 con il BTP Futura, invece esclusivamente riservato ai risparmiatori al dettaglio, ha dapprima rallentato il ritmo di decrescita per poi portare, nell’anno in corso, a un primo segnale di inversione di tendenza”.
“Negli ultimi mesi, inoltre, accanto ai successi nei collocamenti degli strumenti espressamente realizzati per loro, si è notata una rinnovata partecipazione dei risparmiatori individuali anche nel collocamento dei tradizionali titoli di Stato nelle aste periodiche di BOT, BTP e CCT, in massima parte grazie all’aumento dei rendimenti nominali delle emissioni”.
“In questo contesto, sarà importante proseguire l’impegno per aumentare il coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani, attraverso nuovi strumenti finanziari appositamente disegnati, che uniscano la semplicità e solidità rappresentata dai titoli di Stato a una remunerazione che sia in grado di preservare il valore reale dei risparmi”.
Ancora il ministro dell’Economia del governo Meloni:
“Dal punto di vista della gestione del debito pubblico, l’incremento della quota di debito detenuta direttamente dai risparmiatori italiani costituirebbe un importante fattore di riduzione della volatilità dei rendimenti, agendo da stabilizzatore delle fluttuazioni tipiche nei momenti di maggiore stress finanziario. Per questo, il design di pro