La proroga avrebbe dovuto non consentire il licenziamento fino al 28 agosto, ma il termine resta invece il 30 giugno
Resta invariato il blocco dei licenziamenti al 30 giugno 2021 e non viene accettata la tanto agognata proroga che vedeva uno slittamento di data al 28 agosto per le aziende che hanno richiesto la cassa integrazione Covid dall’ entrata in vigore del Decreto Sostegni Bis. D’altra parte, è stato confermata la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria dal 1 ° luglio senza dover pagare commissioni aggiuntive fino al temine del 2021.
Ad affermarlo il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che però sottolinea per i lavoratori la possibilità di accedere ad altre misure di sostegno proposte dal governo per garantire la ripartenza dell’economia e il sostegno delle famiglie. Le misure messe in campo vanno “dalla cassa integrazione ordinaria gratuita fino a fine anno, per le imprese che si impegnano a non licenziare, al contratto di rioccupazione a tempo indeterminato, dal rafforzamento del contratto di solidarietà al contratto di espansione per favorire la staffetta generazionale nelle aziende fino agli sgravi contributivi del 100% per i lavoratori assunti nei settori del commercio e del turismo”.
Le firme sindacali però non demordono e chiedono ormai da settimane he la proroga contro i licenziamenti arrivi almeno fino a fine ottobre. Occorre del tempo per completare la riforma degli ammortizzatori sociali e non devono essere i lavoratori e le famiglie a pagare. Occorre garantire una copertura possibile a tutti i lavoratori per rilanciare il nostro Paese in modo attivo e democratico.
Intanto Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato per venerdì prossimo, 28 maggio 2021, davanti al Parlamento, una manifestazione unitaria per riflettere e riposizionare sul tavolo politico temi che sicuramente non di secondo piano quando si parla di “ripartenza” ovvero la salute e sicurezza sul lavoro, la possibilità di garantire ai lavoratori che le vertenze aperte non si trasformino in licenziamenti.