Il Belpaese é sommerso dallo smog

Di Valentina Ambrosetti 2 minuti di lettura
Wall Street

Il Belpaese é sommerso dallo smog e Legambiente fa una fotografia dettaglia del Paese nel rapporto dal titolo “Mal’aria di città 2022”. Secondo il Ministero della Salute, ogni anno 30 mila decessi in Italia sono riconducibili al particolato fine (PM2.5). 

L’aria pulita sta diventando una rarità, soprattutto in Italia. Una vera emergenza smog: questo il bilancio dell’inchiesta ““Mal’aria di città 2022” di Legambiente. Dei 102 capoluoghi analizzati, nessuno rispettava i limiti di inquinamento proposti dall’OMS. Tra polveri sottili e biossido di azoto, il Bel Paese è molto lontano dagli obiettivi di qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In particolare, 17 città hanno valori troppo alti per il contenuto di polveri sottili. Alessandria è la peggiore, con una media annua di PM10 (particelle di smog) di 33 microgrammi per metro cubo, contro il limite di 15,13 dei centri più inquinati da carbonio con Milano e Torino sul podio. Infine, sono 11 i capoluoghi inquinanti PM2,5, tra cui Cremona e Venezia, particolarmente critici. Cercare di ridurre questi valori è possibile e Legambiente propone alcune soluzioni. Le città italiane devono prima di tutto ridisegnare lo spazio pubblico e farlo a misura d’uomo. Accorciare le distanze e aumentare il trasporto pubblico elettrico. E quando ciò non è possibile, incoraggiare almeno la mobilità condivisa, soprattutto nelle città più piccole o per collegare le periferie con il centro. Attenuare anche l’impatto dell’edilizia abitativa attraverso la diffusione di misure come il Bonus 110% e, ovviamente, fermare la vendita di veicoli a combustione interna entro il 2030.

L’inquinamento atmosferico accorci mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi. Lo smog ha diverse componenti  che possono essere dannose per la salute: queste numerose e pericolose particelle possono arrivare da fonti diverse e chimicamente molto complesse. Solo rispettando i limiti di legge (che prevedono che non si oltrepassino i 50 microgrammi per metro cubo in media in una giornata) si potrebbero salvare 11 mila vite all’anno.

 

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