Il 35% dei ragazzi under 15 é allergico a qualcosa

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura

Sempre più ragazzi sono allergici e la polvere soprattutto quella dei luoghi chiusi risulta pericola per la salute

A commentare il dato sulle allergie Alessandro Fiocchi, direttore della Divisione di Allergologia presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma:

“Oggi il 35% dei ragazzi delle scuole medie è allergico a qualcosa che respira. Un’attenzione particolare deve essere riservata alle muffe, un argomento di cui si parla poco ma che contribuisce ad abbassare il livello di sicurezza nelle nostre abitazioni. La presenza di muffe in casa è associata sia allo sviluppo di allergie alle stesse, ma anche all’insorgere di malattie respiratorie infettive. Nelle case dove ci sono più muffe i bambini specialmente tendono ad ammalarsi più frequentemente di riniti, di sinusiti bronchiti e otiti, un effetto dell’azione tossica che le spore funginee esercitano direttamente a livello delle loro mucose. Nei bambini predisposti all’allergia si può sviluppare una iper-reazione dell’organismo che, oltre alle infezioni genera broncospasmi, ostruzioni nasali, effetti ormai ben noti. Bisogna essere chiari non è possibile eliminare completamente gli allergeni indoor da qualsiasi casa. Per quanto riguarda gli acari della polvere, però, si può ridurre la loro presenza fino al 99,99%”. A questo proposito è necessario prestare attenzione alla pulizia e all’igiene delle imbottiture presenti in casa, divani e poltrone, ma soprattutto materassi, cuscini e piumoni, così come ai tappeti e ai pavimenti tessili”.

La polvere, afferma uno studio della Società di ecologia e prevenzione ambiente (Epa), é pericolosa per la salute soprattutto l’aria interna (di case, uffici ma non solo) risulta da 1 a 5 volte più inquinata rispetto a quella esterna, mentre siamo esposti agli inquinanti indoor da 10 a 50 volte di più che agli agenti esterni. Dobbiamo difenderci dalla presenza di sostanze come smog, gas di scarico delle auto e degli impianti di riscaldamento ma anche da sostanze prodotte internamente come fumo di tabacco, i residui dei processi per la cottura dei cibi, acari della polvere, muffe, sostanze chimiche presenti in prodotti di uso comune. Occhi soprattutto ai  mesi invernali durante i quali trascorriamo il 92,5% del tempo all’interno di edifici chiusi (contro l’84,6% del periodo estivo), praticamente una media di 20 ore al giorno tra casa e ufficio, per un totale di oltre 22mila  atti respiratori, pari a 15 m3 di aria indoor inalata.

Se le muffe sono causate da un’eccessiva umidità o un’elevata temperatura, la polvere presente nelle nostre case, invece, è il ricettacolo di materiali di diversa provenienza.  Non conosciamo ancora gli effetti sulla salute di tutti gli elementi che circolano negli ambienti chiusi ma siamo certi che  polvere è responsabile di molte allergie.

 

 

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