Ictus da colpo di calore, quali sono i sintomi per prenderlo in tempo e cosa si rischia

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Il caldo e l’afa che avviluppano l’intera penisola, oltre a essere sintomatici del cambiamento climatico e dei conseguenti rischi per l’ambiente come la siccità, sono pericoli anche per la salute dell’essere umano.

Infatti, forse non tutti sanno, che elevate temperature possono causare, specialmente a persone fragili, colpi di calore e conseguenti danni al cervello, compreso l’ictus cerebrale.

Anche se potrebbe sembrare impossibile il colpo di calore, causato dall’esposizione ad alte temperature, umidità elevatissima con temperature corporee che arrivano prossime a 40°C, può rivelarsi fatale, favorendo l’insorgenza di ictus, specialmente se le persone sono impegnate in intensi sforzi fisici.

Ictus da colpo di calore, cos’è

Come molti sapranno l’ictus (dal latino “colpo”) si verifica a seguito di un’alterazione dell’ afflusso sanguigno al cervello che provoca la morte delle cellule cerebrali, e può essere di due tipi: ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di sangue; ed emorragico, causato da un sanguinamento o emorragia cerebrale. In ogni caso entrambi comportano come risultato il mancato funzionamento corretto di una porzione del cervello.

Questo genere di evento è quasi sempre correlato all’età avanzata, ma non solo. I pericoli per un ictus aumentano con l’indebolimento dei meccanismi di difesa dell’organismo da agenti esterni come il caldo record di questi giorni. Ed è proprio dal calore eccessivo che bisogna curarsi di star lontani. Infatti, come spiegato da Massimo Del Sette, Direttore della Neurologia presso l’Irccs Policlinico San Martino di Genova, si può rilevare come il caldo e altri fattori come l’umidità possano rappresentare “un chiaro fattore di rischio per ictus”. Come spiegato dal medico:

Diversi sono i fattori che entrano in gioco. Conta la disidratazione, conseguente alla sudorazione – nel tentativo di abbassare la temperatura – che comporta una riduzione del volume del sangue circolante e un aumento della viscosità del sangue stesso, con possibilità di occlusione di una arteria cerebrale.

Ancora, prosegue, sono estremamente importanti gli sforzi fisici che possono determinare un aumento dei valori della pressione e favorire non solo ischemie ma anche emorragie cerebrali. Ancora il calore può causare una vasodilatazione, sempre in risposta al calore che può causare un’alterazione della perfusione sanguigna al cervello.


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