(BorsaeFinanza.it) Le minacce del New York Times, che potrebbe denunciare ChatGPT per aver violato la normativa sui copyright, sono la punta di un iceberg di problemi che l’intelligenza artificiale (IA) deve risolvere. Il boom della nuova tecnologia e delle società a essa legate (per esempio Nvidia che stasera pubblicherà i risultati trimestrali) potrebbe pertanto rallentare. I primi segnali della seconda fase della vita dell’IA generativa si ritrovano anche nei numeri diffusi da Similarweb sull’utilizzo di ChatGPT.
Nel mese di giugno il traffico da smartphone e desktop è diminuito del 9,7%, la prima contrazione da quando il bot di IA generativa è stato lanciato. All’eccitazione iniziale per la potenzialità della nuova tecnologia è seguita un’analisi più approfondita dei rischi e delle imperfezioni. In particolare sono 6 i problemi che l’IA deve ancora affrontare e risolvere:
Privacy: Italia in prima fila contro l’IA
L’Italia è stato il primo paese a dire no a ChatGPT, fermandone le operazioni per un periodo di alcune settimane a causa dei rischi per la privacy degli utenti. Ad aprile il Garante della privacy ha sospeso il bot di intelligenza artificiale di OpenAI finanziato da Microsoft e ha richiesto alcune modifiche nel suo modello per tutelare gli utenti italiani: limitazioni nell’uso dell’app per i minori, politiche di privacy più visibili, possibilità di auto escludersi dal fornire dati di ricerca per il training dei bot di IA. Ora ChatGPT è di nuovo disponibile in Italia ma le richieste del Garante riguardano solo gli utenti italiani.
Sicurezza: il caso Samsung
Anche le aziende iniziano a cautelarsi contro i difetti dell
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