Il termine “psyllium” corrisponde al nome comune della specie vegetale Plantago psyllium. I semi di psyllium hanno una cuticola con importanti proprietà igroscopiche. Pertanto, quando diventa farina, riesce a legare grandi volumi d’acqua, acquisendo una consistenza viscosa.
Si stima infatti che questo processo possa aumentare il proprio volume fino a 25 volte. Questa azione igroscopica è associata a una miriade di benefici che interessano il tratto gastrointestinale. Negli anni, infatti, si è confermato il ruolo estremamente importante di questo fitocomplesso nel trattamento delle problematiche gastriche e, soprattutto, intestinali.
Questo è un prodotto multifunzionale. Basti pensare che può essere utilizzato per trattare sia i casi di stitichezza e i casi di diarrea. Per queste sue proprietà è molto diffuso in commercio e lo si può trovare sia come integratore che come alimento funzionale (farina), con lo stesso meccanismo d’azione dei lassativi in commercio. In questo senso, le fibre di psillio fungono da veri e propri “magneti” per l’acqua, aumentandone il peso fino a 25 volte.
Ciò consente alle feci di acquisire la giusta consistenza e al microbiota intestinale di rimanere in buona salute. Pertanto, l’azione dello psyllium può essere definita come un vero e proprio effetto di regolazione dell’intestino e della sua funzionalità. La pianta di psyllium svolge un ruolo fondamentale in campo fitoterapico. In questo senso forse si può dire che in questo settore è più famoso che in botanica. Ciò è dovuto principalmente alla sua composizione di polisaccaridi viscosi, noti anche come fibre solubili.
Per loro natura, sono classificati come una specie di spugna in grado di attrarre e trattenere molta acqua. Per questo motivo, questi polisaccaridi svolgono il ruolo di veri regolatori dell’intestino. Oltre a questa categoria di molecole, molti altri complessi svolgono un ruolo chiave nell’enfatizzare i benefici dello psillio. Tra questi, il glicoside antinfiammatorio aukubin merita un’attenzione incondizionata, così come i seguenti complessi: acido grasso, alcaloidi (indicaina, indicamina, plantagonina), fitosteroli, glicosidi iridoidi, limo, polifenoli, potassio, scoiattoli, silice, triterpeni, vitamina C, zinco e limo.
Le melme, note anche come fibre solubili, sono molecole di carboidrati altamente igroscopiche, il che significa che possono legare grandi quantità di acqua. Basti pensare che lo psillio può aumentare di volume fino a 25 volte se immerso in acqua. Questo aspetto rappresenta un punto di forza tra le proprietà fitoterapiche dei derivati dello psillio. Infatti, dopo l’ingestione, espandendo il proprio volume in presenza di acqua, il gel formatosi nell’intestino ha la capacità di esibire due importanti proprietà. Così, da un lato, permette di regolare l’assorbimento dei nutrienti (compresi grassi e zuccheri). Svolge invece una vera azione depurativa sull’intestino, impigliando i resti di cibo non digeriti e impedendone la fermentazione.
L’ultima proprietà non è insignificante. Infatti, allo stesso tempo, il muco di psyllium riduce la produzione di gas intestinale e limita notevolmente anche la disbiosi e l’infiammazione intestinale.