Soltanto pochi giorni fa le notizie parlavano una misura cautelativa del Governo a fondo perduto anche per i liberi professionisti. Al momento però le cose sembrano ristagnare.
In questo articolo ne avevamo già parlato. Ora però sembra che i professionisti, sia ordinari (avvocati, commercialisti, ingegneri, ad esempio) che coloro che appartengono a professioni non regolamentate e registrati presso la direzione separata dell’INPS siano rimasti fuori dai giochi.
Per loro, così come per i lavoratori dello spettacolo non c’è speranza di chiedere aiuto, che è stato concepito come un’alternativa al premio di 600 euro pagato sia dall’INPS che dai fondi di previdenza sociale privati per i mesi di marzo. e aprile.
Decisioni ampiamente criticate da coloro che sono direttamente interessati, che si lamentano di “ingiustizia e discriminazione” rispetto ad altre categorie. Infatti, nel labirinto obbligazionario si moltiplicano eccezioni e particolarità, anche a causa della sovrapposizione di decreti legislativi, ministeriali e circolari. Ad esempio, l’accumulazione è autorizzata per i liberi professionisti (artigiani, commercianti e produttori diretti) che hanno beneficiato, innanzitutto, dell’assegnazione di 600 euro a marzo e aprile e, d’ora in poi, della sottoscrizione non rimborsabile in Maggio . Quest’ultimo, quindi, in misura variabile: almeno un migliaio di euro, ma la somma potrebbe aumentare di fronte a importanti riduzioni dei prezzi in aprile.
C’è da dire anche che non tutti i professionisti sono uguali.
Le professioni non regolamentate hanno potuto richiedere i 600 euro a marzo e aprile, senza distinzione di reddito. Coloro che appartengono ad un ordine ben definito, invece, hanno avuto accesso ai 600 euro a marzo e aprile solo su dimostrazione di una compensazione 2018 al di sotto di 50 mila euro.