Il calo è iniziato già alle 11,30 quando sia il Petrolio Brent che il Wti hanno avuto un ribasso che ha superato il mezzo punto.
Analisi della settimana:
I benchmark hanno chiuso l’ultima seduta, ovvero quella di venerdì 18 novembre 2022 in ribasso, livelli così bassi non si raggiungevano dal 27 settembre di questo stesso anno.
Il calo del Brent è iniziato dopo il 15 novembre quando ha iniziato ad accumulare una serie di ribassi, fino ad arrivare anche a 86,07 euro al barile il 18 novembre intorno alle 15:00. Stessa sorte per il Wit che addirittura nello stesso istante è sceso fino a 77,76 dollari al barile. Cali importanti di quasi un 10% per entrambe le tipologie di greggio.
Mentre il petrolio si indebolisce resta, i prezzi del gas invece proseguono in rialzo, dopo l’avvio in calo (+1,5% a 117,3 euro al megawattora).
Chiusure di Venerdì
Chiusura precedente Brent: 87.62 euro al barile Variazione anno in corso : 77.04 – 139.13
Chiusura precedente Wti: 80.08 dollaro al barile Variazione anno in corso : 74.3 – 133.46
In particolare ecco i future di questa materia prima:
- futures del greggio Brent: per gennaio cedono lo 0,64%, a 87,13 dollari al barile
- futures del greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti):per dicembre sono a 79,55 dollari al barile, in calo dello 0,66%.
A bloccare le prime son le preoccupazioni geopolitiche che vanno dal conflitto Russia/Ucraina, alla politica covid-zero della China in cui i casi sembrano essere aumentati negli ultimi giorni. Blocchi importanti dell’economia che preoccupano la Fed che sta pensando ad un aumento impattante dei tassi di interesse per superare la crisi globale. dello stesso parere la BCE. a questa comunione di intenti guardano cauti gli investitori quasi “congelati in questo inverno” sia nelle “sperimentazioni finanziarie” che nei “grandi movimenti dei titoli”