I positivi asintomatici vanno conteggiati tra i casi covid

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura

Dopo tanti dubbi arriva un chiarimento dall’Istituto Superiore di Sanità:I positivi asintomatici vanno conteggiati tra i casi covid.

Il chiarimento arriva dall’ l’Iss per rispondere anche al dibattito, intrapreso dalle regioni in vista dei “nuovi colori ” da attribuire alle Regioni italiane a seconda dei contagi.

L’Istituito Superiore di Sanità spiega sul suo website: “La definizione di caso di sorveglianza deve contenere i positivi, e non solo i casi con sintomatologia più indicativa di Covid-19 (sintomi respiratori, febbre elevata, alterazione gusto e olfatto eccetera)”, spiega l’Istituto superiore di sanità in un ‘primo piano’ sul proprio sito.

Da una nota si legge: “L‘esperienza ha dimostrato che la maggior parte delle infezioni, in particolare nei soggetti vaccinati, decorre in maniera asintomatica o con sintomatologia molto sfumata. Non sorvegliare questi casi limiterebbe la nostra capacità di identificare le varianti emergenti, le loro caratteristiche, e non potremmo conoscere lo stato clinico che consegue all’infezione nelle diverse popolazioni (ad esempio per età, stato vaccinale, comorbidità). Inoltre, non renderebbe possibile monitorare l’andamento della circolazione del virus nel tempo e, di conseguenza, i rischi di un impatto peggiorativo sulla capacità di mantenere adeguati livelli di assistenza sanitaria anche per patologie diverse da Covid-19. L’importanza di monitorare i casi attraverso la sorveglianza non va confusa con i criteri con cui si decidono le indicazioni per casi e contatti”.

Alla domanda sé é vero che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha cambiato di recente la definizione di caso utilizzata per la sorveglianza delle infezioni da Sars-CoV-2 e/o dei casi di malattia Covid-19? La risposta dell’ISS é “No.La definizione di caso utilizzata per la sorveglianza è la stessa dal dicembre 2020 ed è disponibile online sul sito del centro. In un’ottica di ritorno alla normalità dopo la fine dell’emergenza pandemica, l’Ecdc ha suggerito in un documento del 18 ottobre 2021 una futura transizione a un sistema di sorveglianza sindromico, simile a quello che si usa attualmente per l‘influenza“.

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