I Medici di Medicina generale manifestano il loro malcontento alla FIMMG

Di Antonia De La Vega 5 minuti di lettura
Medico di Medicina di Base

Alla luce degli ultimi sviluppi, la Segreteria Nazionale FIMMG ha deciso di riunirsi in modo permanente per elaborare una proposta di modifica che riepiloghi tutti i progetti finora proposti ma che non sono stati ascoltati. “Abbiamo chiesto al Presidente Mario Draghi”, sottolinea la Segreteria Nazionale della FIMMG, “come, da un lato, si possano delegare compiti che accrescano la massima professionalità ai medici di medicina generale, ritenendoli, a nostro avviso, “finalmente” responsabili e con un ruolo nei confronti dei cittadini”, un orientamento del paziente ai vaccini dopo il tumulto di AstraZeneca, creato dagli stessi esperti che oggi potrebbero proporre una soluzione al problema del coinvolgimento dei medici di base nel corridoio verde, dall’altro vogliamo che dedichino la maggior parte del loro tempo a fare fotocopie e presentarle ai cittadini come impiegati”.

“È evidente – prosegue il sindacato – che chi ha elaborato questi consigli non ha chiaro il punto della questione: oggi l’accesso agli studi è regolato da criteri che evitano l’affollamento grazie ad un sistema basato su prenotazioni che già vanno ben oltre i normali orari di lavoro. Il medico di famiglia che dovrà fare? Dovrà prenotare gli accessi dei pazienti per la stampa del codice green pass ? Non ha senso. A meno che non ci sia la volontà di attuare un progetto che continui a passare alla popolazione il messaggio di inefficacia di questo servizio, ancora oggi tra i più graditi del SSN, per favorire progetti di finta dipendenza o di accreditamento che favoriscano una privatizzazione del servizio di cure primarie con annessi e connessi”.

“Progetti – precisa la Fimmg – , e lo spiegheremo con chiarezza ai cittadini nei nostri ambulatori, che non crediamo valorizzino gli interessi individuali e di scelta del cittadino italiano sulla sua salute. Nelle prossime settimane, FIMMG dopo anni di analisi, criticità e proposte di soluzioni non ascoltate o poco considerate, renderà pubblica, con un lavoro di confronto tra l’esecutivo nazionale e tutti i segretari regionali, una proposta per l’evoluzione post-Covid della medicina generale. Richiederà inoltre che siano riprese le normali relazioni sindacali tra chi governa il contesto sanitario, ovvero Regioni in primis e Governo poi, ricordando che la pazienza istituzionale – certamente dovuta in ragione della pandemia – è ormai finita”.

“Si apre ora un confronto aperto e pubblico sul tema delle cure territoriali e sul ruolo della medicina generale – avverte la Segreteria Nazionale – sugli investimenti e le prospettive di sviluppo. In alternativa saremo pronti a passare dalle proposte alla protesta. Vogliamo risposte immediate su Atti di indirizzo che permettano di discutere un ACN del futuro, e non quello del 2016-2018 come ci chiede la SISAC con solo scopo di far apparire inadatto il contratto per le nuove esigenze. Pretendiamo un confronto con Agenas sui progetti che ci riguardano, calati dall’alto senza nessun confronto; chiederemo chiarezza al Governo, soprattutto sulle risorse umane mediche di medicina generale e in base a quali funzioni organizzative e assistenziali e ai conseguenti investimenti, queste siano previste nel progetto strutturale del PNRR. In mancanza di tutto questo chiederemo alle altre organizzazioni sindacali e Società scientifiche della medicina generale di organizzare al più presto un’assemblea di confronto per un’azione comune comunicativa, rivendicativa e progettuale che a questo punto porti ad un confronto pubblico con chi a nostro avviso sta creando le premesse per la scomparsa del Servizio Sanitario Nazionale”.

“Confidiamo nella sensibilità più volte dimostrata nei nostri confronti del Ministro Roberto Speranza, anche con scelte personali sulla sua salute dimostrate nei fatti, – conclude la Segreteria Nazionale FIMMG – perché questo grido d’allarme non venga strumentalizzato come un “No” della medicina generale, ma che sia riconosciuto come la legittima aspettativa di chi fa, dell’assistenza nell’interesse dei cittadini, il proprio obiettivo. Anche in dura contrapposizione ad un insieme di soggetti che vuole solo la scomparsa o

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