I costi e i contributi per regolarizzare una donna delle pulizie: ecco cosa bisogna sapere

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Colf e badanti

Quanto costa mettere in regola una donna delle pulizie oggi? Se stai pensando di assumere un collaboratore domestico, colf o badante, è importante essere informati sulle novità riguardanti stipendi e contributi per quest’anno. A inizio gennaio, l’INPS ha diffuso una circolare con dettagli precisi sui costi da sostenere per la copertura degli oneri contributivi. Vediamo insieme cosa è cambiato e come mettere in regola la tua collaboratrice domestica.

Due soluzioni per regolarizzare il lavoro domestico

Esistono due principali opzioni per mettere in regola un lavoratore o una lavoratrice domestica: il libretto famiglia INPS e il contratto collettivo nazionale. Il libretto famiglia è ideale per famiglie che richiedono l’aiuto di colf o badanti per poche ore a settimana, con un compenso annuo non superiore a 2.500 euro. Per un impiego più ampio, è necessario stipulare un contratto collettivo nazionale, che regola gli stipendi in base all’esperienza e al livello contrattuale del lavoratore.

Stipendi differenziati in base al livello contrattuale

I lavoratori domestici possono appartenere a diversi livelli contrattuali, che determinano il compenso orario per la famiglia. Dal livello A, per i lavoratori con poca esperienza, al livello D, per coloro che ricoprono ruoli di responsabilità e autonomia. I costi orari variano da circa 8 euro per il livello più basso a circa 13 euro per il livello più alto, con possibili variazioni legate all’esperienza e alla zona geografica di residenza.

La circolare dell’INPS

Nella circolare INPS n. 23 del 29 gennaio 2024 sono specificate le nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti per i lavoratori domestici. Se il tempo di lavoro è inferiore a 24 ore settimanali, il contributo orario varia in base a tre fasce salariali. Per un orario di lavoro di almeno 25 ore settimanali, il contributo è fisso per tutte le ore di retribuzione. Le tabelle riportano gli importi contributivi senza e con addizionale, indicando anche il contributo Cassa Unica Assegni Familiari da versare.

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