I buoni lavoro per i servizi discrezionali sono aumentati e prorogati con un tetto di 10.000 euro annui

Di Antonia De La Vega 6 minuti di lettura
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I buoni lavoro per i servizi discrezionali sono aumentati e prorogati con un tetto di 10.000 euro annui per i datori di lavoro fino a 10 lavoratori: una novità in Manovra 2023.
Dal 2023 è cambiata la regolamentazione dei buoni lavoro come forma alternativa di pagamento per i lavori saltuari, strumento ampiamente utilizzato in passato ma anche criticato perché contribuiva all’instabilità in quanto i datori di lavoro lo preferivano a contratti più stabili.

Nel 2017 sono stati riformati dal governo Gentiloni con la disciplina del lavoro interinale (DL 50/2017) e l’introduzione del libretto di famiglia e del contratto di lavoro interinale. Ora il governo Meloni torna ad offrire e aumentare i buoni con la Legge di Bilancio per alcuni settori e fino a un certo limite di importo.

Nuovi bonus 2023 per lavori saltuari

La modifica delle prestazioni puntuali erogate mediante voucher è contenuta nel Progetto di Legge di Bilancio 2023 alla Sezione IV (Lavoro, Famiglia e Politiche Sociali), Capo I (Lavoro e Politiche Sociali), Articolo 64: Modifiche nella disciplina delle prestazioni puntuali benefici. Le modifiche si riferiscono all’articolo 54 bis del D.Lgs. 50/2017, convertito nella L. 96/2017.

Nell’ambito della Manovra 2023, i buoni lavoro possono essere utilizzati anche nell’ambito di attività agricole stagionali per un periodo non superiore a 45 giorni per anno solare e da qualsiasi persona indipendentemente dalla sua età o condizione. aziende agricole, il fornitore non è più tenuto a certificare digitalmente di non essere iscritto all’albo dei lavoratori agricoli nell’anno precedente. Per la retribuzione è indicata una specifica modalità di calcolo: la retribuzione giornaliera non può essere inferiore alla retribuzione minima corrispondente a tre ore di lavoro, anche se la durata del servizio è inferiore. La manovra non menziona i settori in cui attualmente è vietato l’uso dei buoni lavoro (costruzioni, ecc., appalti di lavori o servizi), quindi sono da considerarsi comunque esclusi.

Nuovi limiti e soglie dimensionali

Il limite per l’utilizzo dei buoni lavoro da parte degli utenti (imprenditori) è aumentato da 5.000 a 10.000 euro per anno solare per tutti i creditori. I clienti dovranno inoltre assumere un massimo di 10 dipendenti a tempo pieno (invece di cinque). La soglia di 8 dipendenti non si applica alle strutture che operano nel settore turistico. Ai fini del calcolo viene inoltre abrogato il vincolo (retribuzione calcolata al 75%) per gli studenti di età inferiore a venticinque anni. Il limite per i creditori (dipendenti) rimane a 5.000 euro complessivi (anche con più utenti), 2.500 euro per ogni singolo utente.

Per il resto non cambia nulla: i buoni non danno diritto ad assegni di malattia, maternità, disoccupazione o familiari, ma alla copertura automatica INAIL (7%) e INPS (13%) senza necessità di alcun contratto. I voucher sono esentasse e non influiscono sul tuo stato di disoccupazione.

Come ha funzionato fino ad oggi

Oltre al Decreto Gentiloni del 2017, nel 2018 sono stati introdotti nuovi obblighi telematici attraverso il Decreto Dignità per tracciare l’utilizzo dei lavori occasionali attraverso la comunicazione obbligatoria sulla piattaforma INPS. Che i benefici non sono più previsti a favore delle aziende agricole. Oltre ai suddetti limiti di 5.000 euro sia per il prestatore che per l’utente, è stato fissato anche un limite annuo di orario di lavoro (280 ore, pari a 35 giorni), ora esteso a 45 giorni per i lavoratori stagionali che operano nel settore. agricolo.

Infine, per la soglia del salario minimo, il lavoro svolto nelle aziende è stato fissato a 9 euro lordi orari e nelle famiglie a 10 euro lordi orari. Attualmente esiste uno speciale meccanismo di buste paga per il lavoro irregolare in agricoltura.

Ulteriori Diritti del Decreto Trasparenza

Se i lavoratori interinali lavorano più di 12 ore mensili, in base a quanto previsto dal Decreto Trasparenza (DL 104/2022) in vigore dal 13 agosto 2022, devono essere preventivamente informati su tutti gli aspetti della disciplina dei rapporti di lavoro: diritti e doveri. , paga oraria, durata e orario di lavoro. Un pezzo in più rispetto al precedente.

Contro la restituzione dei buoni sindacali. Maurizio Landini, leader della Cgil, segnala il rischio di maggiore instabilità e sfruttamento del lavoro. Il capo della Cisl Luigi Sbarra aggiunge che i buoni erano già legalmente disciplinati come lavoro ausiliario occasionale, ma erano limitati a studenti, pensionati e beneficiari di ammortizzatori sociali come giusta portata.

Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ritiene invece i buoni lavoro un’opportunità per fornire alle filiere produttive lavoratori italiani pagati secondo le regole.

Favorevole anche il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, secondo cui l’agricoltura manca di manodopera per i raccolti e, dunque, semplificare le procedure di reperimento della forza lavoro nei campi è un’opportunità da cogliere. Sulla stessa linea Confesercenti. L’associazione chiede che i voucher «siano estesi a tutto il comparto del turismo, non solo alle strutture ricettive e alla ristorazione». Eventuali abusi sarebbero scongiurati dal tetto imposto all’utilizzo dei buoni lavoro, mantenendo al contempo «quella flessibilità necessaria per intercettare e gestire i picchi di lavoro inattesi».

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