(Money.it) I mercati ripartono da almeno 5 temi chiave la prossima settimana, potenzialmente in grado di indirizzare gli investitori in un crescente sentiment di incertezza per la finanza globale.
Scongiurato il default Usa, infatti, i nodi non sono tutti sciolti e restano diversi fattori da monitorare attentamente per capire quanto sia davvero credibile la stabilità finanziaria e quanto, invece, i rischi di turbolenze siano ancora all’orizzonte.
Dall’analisi dei maggiori titoli di Wall Street alle decisioni di politica monetaria nelle economie emergenti, fino alle mosse del Giappone, dell’OPEC e della banca centrale in Australia, la prossima settimana sarà cruciale per almeno 5 motivi.
1. Volatilità a Wall Street
Alcuni investitori sono sempre più preoccupati per come i guadagni dell’S&P 500 siano diventati sempre più concentrati in una manciata di azioni a grande capitalizzazione (megacap).
Il peso combinato di cinque titoli – Apple, Microsoft, Google, Amazon e Nvidia – ora rappresenta il 25% del valore di mercato dell’S&P 500, una tendenza recentemente potenziata dall’euforia sull’IA.
Un rally guidato solo da un numero ristretto di azioni solleva interrogativi sulla salute del mercato più ampio e rischia di innescare la volatilità, se gli investitori abbandonano le partecipazioni megacap.
L’attenzione è tutta rivolta ai prossimi movimenti azionari di questi giganti: esagerato entusiasmo o reale crescita dei titoli tech e IA?
2. Attenzione alle economie emergenti: cosa fanno le banche centrali?
Le banche centrali dei mercati emergenti si sono affrettate a inasprire la politica all’inizio del 2021, quando le pressioni sui prezzi sono aumentate. Ora sembrano essere ancora una volta le prime a uscire da questa politica così aggressiva, con tagli dei tassi nell’agenda.
L’Ungheria è stata la prima banca europea ad abbassare i tassi a maggio, dopo l’Uruguay, che ha dato il via al ciclo di taglio dei tassi in America Latina ad aprile, mentre lo Sri Lanka ha sbalordito i mercati con una diminuzione dei tassi di 250 punti base il 1° giugno.
Ma il quadro è contrastante: i politici polacchi sono attesi per mantenere i tassi al 6,75% martedì prossimo, anche se le aspettative di un taglio più avanti nel corso dell’anno sono in aumento. I mercati potrebbero dover attendere fino al 2
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