Li abbiamo usati per pulire, per trasportare, per calcolare, per guidare, per indicare. Ma la tendenza del 2021 è farli assomigliare sempre di più agli esseri umani.
Li vogliamo quasi come noi, in grado di svolgere i nostri stessi movimenti anche complessi e di fare per noi le mansioni che non preferiamo.
E così i robot si “vestono di volti” e diventano quasi amici con cui bere qualche birra perché se è vero che sono “macchine”, quando devono condividere del tempo con noi preferiamo che siano più simili a noi.
Si chiamo “Humanoid Robots” la nuova tendenza che spinge gli ingegneri di tutto il mondo a creare dei veri e propri Umanoidi. Ci sono anche riviste scientifiche di settore che uniscono “le menti più brillanti di tutto il mondo” attorno a questa disciplina, creando dei veri e proprio Comitati scientifici in cui sono presenti numerosissimi italiani.
Ovvero robot la cui forma del corpo ricorda un essere umano. Il progetto può essere per scopi funzionali come l’interazione con strumenti umani e l’ambiente, per scopi sperimentali come lo studio della locomozione bipede o per altri scopi. In genere, i robot umanoidi hanno un busto, una testa, due braccia e due gambe, sebbene alcune forme di questi robot possano essere solo parte del corpo, ad esempio dalla vita in giù. Alcuni robot umanoidi hanno anche teste che imitano i tratti del viso umano, come gli occhi e la bocca. Gli androidi sono robot umanoidi che somigliano esteticamente agli umani.
Ma perché farlo? È una questione di abitudine: condividiamo e coabitiamo sempre con qualcuno simile a noi. E rendere un robot “più umano” ci da un senso maggior e di vicinanza e sicurezza.
Il film “I Robot” potrebbe diventare presto realtà? Alla Biomeccatronica l’ardua tendenza e la voglia di scoprire quanto l’intelletto e la creatività umana possono ancora essere in grado di creare.