Huawei starebbe costruendo una rete di chip autosufficiente utilizzando fondi di investimento statali

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
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Huawei starebbe costruendo una rete di chip autosufficiente utilizzando fondi di investimento statali

Abbiamo visto i sorprendenti passi avanti di Huawei con il suo smartphone recenti – in particolare il processore interno 5G da 7 nm, ma a quanto pare la società ha lavorato su qualcosa di molto più significativo per aggirare il divieto di importazione degli Stati Uniti. Secondo un nuovo Bloomberg Secondo un’indagine, un fondo di investimento del governo della città di Shenzhen, creato nel 2019, ha aiutato Huawei a costruire “una rete di chip autosufficiente”.

Una rete di questo tipo darebbe al colosso della tecnologia l’accesso alle imprese – in particolare, le tre filiali di una società chiamata SiCarrier – che sono fondamentali per lo sviluppo di macchine litografiche. La litografia, in particolare quella di fascia alta dal sapore ultravioletto estremo, dovrebbe solitamente essere importata in Cina, ma attualmente è limitata da Sanzioni Usa, Olanda e Giappone. Apparentemente Huawei è arrivata al punto di trasferire “circa una dozzina di brevetti a SiCarrier”, oltre a lasciare che gli ingegneri d’élite di SiCarrier lavorino direttamente sui suoi siti, il che suggerisce che le due aziende hanno uno stretto rapporto simbiotico.

Quello di Bloomberg La fonte afferma che Huawei ha assunto diversi ex dipendenti dello specialista di litografia olandese, ASML, per lavorare su questa svolta. Il risultato finora è presumibilmente il processore HiSilicon Kirin 9000S da 7 nm fabbricato localmente da SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation), che si dice sia circa cinque anni indietro rispetto alla principale concorrenza (ad esempio, il processo da 3 nm di Apple Silicon) – a differenza di un processore da 8- divario di un anno voluto dal divieto di esportazione dell’amministrazione Biden.

I Mate 60, Mate 60 Pro, Mate 60 Pro+ e Mate X5 pieghevoli di Huawei sono tutti dotati di questo chip HiSilicon, così come di altri componenti cinesi come pannelli di visualizzazione (BOE), moduli fotocamera (OFILM) e batterie (Sunwoda). Il fatto che Huawei abbia una propria rete di imprese locali alla fine le consentirebbe di fare meno affidamento su componenti importati e potenzialmente di diventare anche l’aureola dell’industria cinese dei chip, soprattutto nell’era dei veicoli elettrici e dell’intelligenza artificiale, dove sono necessari più chip che mai (come tanto quanto NVIDIA vorrebbe trattare con la Cina). Detto questo, Huawei apparentemente ha negato di aver ricevuto aiuti dal governo per raggiungere questo obiettivo.

Considerando gli apparenti progressi di Huawei e il fatto che la Cina lo abbia fatto pompando miliardi nel settore dei chip, il governo degli Stati Uniti dovrà semplicemente impegnarsi di più.

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