(Money.it) La Banca centrale europea torna ad alzare il costo del denaro. Il nuovo rialzo si attesta sui 25 punti base, portandolo al livello più alto degli ultimi 22 anni (+4%). L’obiettivo è sempre lo stesso: contrastare l’inflazione. Per farlo la Banca centrale europea si è mossa attraverso diversi rialzi. L’inflazione non accenna a rientrare nell’ordine previsto dall’Ue e resta tutt’ora tre volte superiore a quanto preventivato (2%). È previsto un ulteriore rialzo del costo del denaro, prima di novembre, prima di veder calare la pressione sui mutui. Un dato che sarà percepibile a partire dal 2024 se l’inflazione non interferirà con la discesa.
Con il nuovo rialzo saranno soprattutto i mutui a tasso variabile a risentirne. Il rincaro, secondo le prime stime, dovrebbe aggirarsi intorno ai 20-30 euro in più mese. In totale la rata di chi ha stipulato un contratto a tasso variabile potrebbe impennarsi fino al 60% in più. Infatti secondo le simulazioni di Facile.it l’aumento dei tassi si aggira a quasi +275 euro rispetto a gennaio 2022.
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