(QuiFinanza.it) A quali regole devono sottostare i contribuenti che dovessero decidere di aprire un conto corrente all’estero? Quali sono gli adempimenti da assolvere, per essere in regola con il fisco? Il soggetto che dovesse decidere di aprire un conto corrente all’estero – non importa se questa operazione viene effettuata all’interno o all’esterno dell’Unione europea – è tenuto a rispettare la normativa sul monitoraggio fiscale. È tenuto, infatti, a compilare il quadro RW della dichiarazione dei redditi. In determinati casi il contribuente è tenuto al pagamento dell’imposta patrimoniale IVAFE.
In questa sede ci teniamo a sottolineare che l’apertura di un conto corrente all’estero è un’operazione perfettamente legale. Il diretto interessato, comunque vada, è tenuto a rispettare la disciplina legata al monitoraggio fiscale di attività patrimoniali e finanziarie che sono detenute all’estero. In altre parole, nel momento in cui il conto corrente all’estero dovesse superare determinate somme deve essere necessariamente dichiarato: il mancato rispetto di quest’obbligo può portare a delle sanzioni amministrative che possono diventare anche molto importanti. Ma cerchiamo di analizzare nel dettaglio la normativa di riferimento e quali debbano essere i comportamenti corretti da tenere.
Conto corrente estero, quando deve essere dichiarato
I contribuenti, nel momento in cui sono fiscalmente residenti in Italia, sono tenuti a rispettare gli obblighi previsti dalla disciplina sul monitoraggio fiscale delle attività finanziarie all’estero. Che cosa comporta questo obbligo? Gli enti non commerciali, le società semplici e le persone fisiche, nel momento in cui entrano in possesso di un’attività finanziaria detenuta in un paese estero – stiamo parlando quindi di conto corrente, azioni, obbligazioni e gestioni patrimoniale – devono dichiarare il possesso di questi strumenti.
Soffermandosi unicamente alla voce conto corrente, i contribuenti hanno l’obbligo di riportare all’interno del Quadro RW del Modello Redditi il valore degli investimenti effettuati all’estero. All’interno dello stesso riquadro devono essere riportate le attività estere di natura finanziaria che risultino essere suscettibili di produrre un reddito imponibile nel nostro paese.
Il quadro RW deve essere compilato anche quando si detiene semplicemente un conto corrente all’estero.
I limiti legati alla dichiarazione
A stabilire nel dettag
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