Guida a come orientarsi nel mondo dei finanziamenti in Italia

Di Antonia De La Vega 4 minuti di lettura
Wall Street

Le famiglie italiane continuano a vedere nei prestiti la principale risorsa per ottenere più liquidità per sostenere i consumi e favorire piccoli e grandi investimenti, compreso l’acquisto di una casa.

La domanda di prestiti in Italia sta seguendo un trend sostanzialmente rialzista, sebbene lo scenario attuale sia ancora caratterizzato da grande incertezza, dovuta principalmente al conflitto in Ucraina, all’aumento dei costi energetici e all’aumento dei tassi di interesse, agli impatti causati dalla pandemia . CRIF presenta una panoramica dettagliata del panorama creditizio in Italia,  ha sviluppato una carta di credito aggiornata alla prima metà del 2022. Uno studio sull’utilizzo dei prestiti rateali da parte degli italiani mostra un netto aumento del numero di persone che hanno almeno un contratto di mutuo rateale attivo, del 46% e del 7,6% in più rispetto a un anno fa.

Il dato che mostra una netta ripresa dei consumi, proprio perché sostenuti dal credito e dai finanziamenti, è a sua volta caratterizzato da condizioni ancora abbastanza favorevoli: basti pensare che il tasso di morosità a 90 giorni per il credito al dettaglio è stato dell’1,1%.

Il Belpaese e la mappa della richiesta dei prestiti

Il rapporto CRIF rivela una situazione nazionale articolata, caratterizzata da significative differenze regionali nelle richieste di credito delle famiglie. Diversi sono i fattori alla base di questo scenario composito, tra cui la variabile redditività e capacità di risparmio e, soprattutto, il valore degli immobili, che subisce una variazione significativa dal punto di vista territoriale.

Inoltre, la diversa propensione a privilegiare familiari e amici nella pianificazione di un acquisto importante a discapito dei canali creditizi tradizionali, influenza anche la maggiore o minore propensione al finanziamento.

Se in testa alla classifica delle regioni con la più alta percentuale di popolazione con almeno un rapporto di credito attivo c’è la Valle d’Aosta (56%), seguita da Toscana (51,2%) e Lazio (50,4%), Basilicata (36,8%), Campania (39,8%) e Trentino Alto Adige (26,4%).

Al primo posto anche il Trentino Alto Adige per rischio residuo non ancora pagato per il rimborso dei finanziamenti in corso (da 40.706 euro). Sul podio anche Lombardia (€ 40.303), Emilia Romagna (€ 37.439), Veneto (€ 36.877) e Friuli Venezia Giulia (€ 36.218).

Chiudono invece la classifica Calabria, Sicilia e Molise, tutte e tre con un valore dovuto inferiore ai 25.000 euro.

Prestiti mirati alle principali preferenze degli italiani

Il rapporto CRIF riporta anche la tipologia di finanziamento più diffusa in Italia, dove l’indebitamento per l’acquisto di beni e servizi – auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, ma anche mobili e articoli da viaggio – si aggiudica una quota privilegiata che supera il 50% del totale. D’altra parte, solo il 20,2% di tutti i prestiti attivi sono mutui ipotecari.

Pagamento mensile medio per regioni

Il contributo medio mensile pro capite nella prima metà del 2022 è stato di 305 euro, che rappresenta una diminuzione rispetto al 2021 e un netto calo rispetto al 2017, quando ha raggiunto i 356 euro. In particolare, guardando i dati regionali, i consumatori del Trentino Alto Adige effettuano i mutui più alti, in media 375 euro, seguiti dai residenti in Lombardia (351 euro) e Veneto (337 euro), Emilia-Romagna. (329 euro) e Friuli Venezia Giulia (321 euro). Tuttavia, le stesse regioni hanno livelli elevati di mutui e reddito disponibile superiore alla media.

Sopra la media anche i pagamenti in Toscana, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, mentre nel resto delle regioni sono sotto i 305 euro, e Molise, Sardegna e Calabria sono nelle ultime posizioni rispettivamente con 265, 260 e 252 euro.

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