Guai per le compagnie che cancellano i voli per il Covid-19

Di Valentina Ambrosetti 3 minuti di lettura
Compagnie aeree voli

ENAC, l’autorità che regola il trasporto aereo civile, ha annunciato oggi di aver avviato indagini che potrebbero portare a sanzioni contro diverse compagnie aeree.

Il motivo è riconducibile ai famosi voucher; le compagnie aeree permettono la prenotazione dei voli, per poi cancellarli pochi giorni prima della partenza per l’instabilità globale causata dal Covid-19.

Se quella motivazione potesse durare fino a poche settimane fa oggi, con i confini aperti e gli aeroporti di nuovo in servizio, è difficile capire come il Covid-19 possa costringere una compagnia aerea a cancellare il volo. Le aziende non fanno alcuno sforzo per spiegarlo. Quindi non c’è dubbio che questo è solo un modo per conservare i soldi dei clienti.

In Italia, la legge che ha convertito il decreto Cura Italia autorizza le compagnie a emettere solo un voucher, e non un rimborso, in caso di cancellazione del volo per Coronavirus, fino al 30 settembre. La legge, che l’Antitrust ha criticato perchè è chiaramente violato il regolamento europeo 261, oggi è in discussione ma, in effetti, è ancora in vigore e consente alle compagnie aeree di mantenere il denaro dei clienti in contanti senza fornire il servizio, se non entro un anno.

Dopo varie segnalazioni, lo scorso 18 giugno, Enac ha richiamato queste società.

“Sembra che alcune compagnie aeree continuino a cancellare i voli citando l’emergenza Covid-19 (i casi previsti dall’articolo 88 bis della legge del 24 aprile 2020, n. 27), e riconoscono ai passeggeri solo con un coupon”, scrive. l’ENAC, che continua: “Poiché le restrizioni alla circolazione delle persone fisiche nel territorio nazionale e nell’area Schengen europea, il Regno Unito e l’Irlanda del Nord sono state revocate dal 3 giugno, le cancellazioni dopo tale data sembrerebbero essere scelte commerciali ed imprenditoriali, non per motivi imputabili all’emergenza Covid-19 “

Inoltre, quanto previsto dal regolamento europeo 261, che da anni stabilisce norme precise per la protezione dei viaggiatori. Se vi è la cancellazione del volo non per emergenza Coronavirus, i vettori devono garantire la riprotezione e laddove non fosse possibile, deve garantire il rimborso e la compensazione se il preavviso è inferiore ai 14 gg.

Le associazioni dei consumatori, Codacons con l’antitrust e la procura di Roma continuano la loro battaglia per punire una pratica commerciale sleale che sembra mirare a raccogliere denaro a spese dei consumatori. Mentre l’Unione nazionale dei consumatori chiede all’ENAC di fornire la massima sanzione prevista, “il più presto possibile”.

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