La paladina del green Greta Thunberg commenta il Cop26 definendolo un fallimento anzi un “esercizio di pubbliche relazioni”.
La Thunberg è intervenuta davanti ai manifestanti che oggi hanno marciato a Glasgow e rivolgendosi ai leader mondiali dice: “Non fanno nulla, sembra che il loro obiettivo principale sia lottare per mantenere lo status quo. Non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata, dobbiamo essere stanchi dei bla bla dei leader, delle loro promesse vuote. Non vogliamo impegni pieni di scappatoie. Le persone più colpite nelle aree più colpite non vengono ascoltate e le voci delle generazioni future annegano nelle promesse vuote. I fatti non mentono. E sappiamo che gli imperatori sono nudi la questione che dobbiamo porci è: per cosa combattiamo? Stiamo combattendo per salvare noi stessi e l’intero pianeta? Oppure perché tutto continui come prima? I nostri leader dicono che possiamo avere entrambe, ma la dura realtà è che non è possibile. I leader mondiali sono vergognosi”, continuano ad espandere l’infrastruttura dei combustibili fossili, aprono nuove miniere di carbone, impianti a carbone, erogano nuove licenze petrolifere e rifiutano ancora di fare il minimo, ovvero dare i fondi promessi per le perdite e i danni nei paesi più vulnerabili e meno responsabili di quanto avviene”.
Alla voce di Greta si unisce anche quella dell’attivista ugandese Vanessa Nakate. “L’Africa è responsabile solo del 3% delle emissioni globali, ma sono gli africani a subire le maggiori conseguenze della crisi climatica. E mentre l’Africa è sulla linea del fronte della crisi, non è sulle prime pagine dei giornali. Abbiamo visto attivisti delle aree più colpite cancellati dalle foto, esclusi dalle conversazioni e rimossi dalle stanze. Come potremmo avere giustizia climatica, se le persone più colpite non sono ascoltate?. Dobbiamo continuare a far sì che i leader mondiali siano responsabili delle loro azioni. Le vostre azioni contano nessun azione è troppo piccola per fare la differenza, nessuna voce è troppo debole per fare la differenza. Continuiamo ad avere fede nel futuro”.