Google Chrome non scaricherà la batteria del tuo MacBook così velocemente ora

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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I siti Web e le app moderni possono richiedere risorse del computer, in particolare la durata della batteria. Google sta ora apportando ulteriori miglioramenti all’utilizzo della batteria di Chrome, in particolare sui laptop Mac.

Oggi Google ha annunciato che Chrome 111, che inizierà a essere distribuito il 1° marzo 2023, include alcune nuove ottimizzazioni della batteria per macOS. I test dell’azienda affermano che un MacBook Pro M2 da 13 pollici può ora durare 18 ore durante la riproduzione di video di YouTube o 17 ore durante la normale navigazione sul Web. di Chrome Modalità risparmio energetico lo spinge ulteriormente di circa 30 minuti.

La maggiore durata della batteria deriva da alcune modifiche a livello di motore, tra cui una migliore gestione della memoria per i frame incorporati, la riduzione della frequenza con cui i timer JavaScript attivano la CPU e l’eliminazione di ridisegni non necessari durante il caricamento delle pagine. Google ha affermato: “Abbiamo navigato su siti del mondo reale con un bot e identificato i modelli di modifica del Document Object Model (DOM) che non influiscono sui pixel sullo schermo. Abbiamo modificato Chrome per rilevarli in anticipo e ignorare i passaggi non necessari di stile, layout, pittura, raster e gpu. Abbiamo implementato ottimizzazioni simili per le modifiche all’interfaccia utente di Chrome”.

Il nuovo comportamento del timer su Chrome per Mac Google Google non ha menzionato se questi miglioramenti specifici andranno a vantaggio anche di Windows, Linux o Android, ma negli ultimi mesi sono state apportate alcune modifiche alle prestazioni multipiattaforma. Il comportamento dei timer JavaScript era cambiato in Chrome 107 su tutte le piattaforme, il che ha contribuito a ridurre l’utilizzo della CPU e a migliorare la durata della batteria. Anche Google ha iniziato testare una funzionalità in Chrome 100 che limitava i timer sulle pagine in primo piano, riducendo l’utilizzo della CPU di circa il 4% apparentemente senza effetti collaterali, ma non è ancora stato implementato per tutti.

Fonte: Blog di cromo

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