Decimo appuntamento settimanale della rubrica “Glossario di Borsa”. Oggi parliamo di “finanza sostenibile”
Ribadiamo l’intento di questa rubrica che è quello di avvicinare al “magico mondo di indici, incrementi, percentuali, cambiamenti, scambi e chi ne ha più ne metta” anche coloro che non sono “addetti ai lavoro”. Con il termine “Finanza Sostenibile” come si legge sui manuali è: l’applicazione del concetto di sviluppo sostenibile all’attività finanziaria. L’idea di fondo rimane quella di garantire la “capacità di futuro”, cioè l’uso razionale delle risorse in modo da non compromettere la capacità delle risorse stesse di continuare a produrre valore nel tempo. La finanza sostenibile, quindi, si pone l’obiettivo di creare valore nel lungo periodo, cioè quando indirizza i capitali verso attività che non solo generino un plusvalore economico, ma in modo che siano al contempo utili alla società né superino le capacità di carico del sistema ambientale. Questo la rende diversa dalle operazioni meramente finanziarie.
Abbiamo scelto questo termine perché molti titoli, dopo la proposta della Corporate Sustainability Reporting Directive del 21 aprile 2021, stanno sempre più mettendo in atto iniziative etiche rispondendo sempre più al bisogno degli ultimi anni di affermare il concetto di “responsabilità sociale delle imprese” e dell’importanza del ruolo delle aziende quali attori necessari per la realizzazione di un futuro sostenibile. Nell valutare un’azienda, anche sotto il profilo finanziario, si fanno sempre più strada i benchmark etici ovvero gli indici che monitorano l’andamento delle performance di un paniere di imprese secondo criteri non solo finanziari ed economici, ma che riguardano, a seconda dei casi, aspetti etici, ambientali o sociali. Questo paniere è generalmente costituito adottando un mix di regole di criteri negativi e criteri positivi che consente di metter a fuoco piuttosto chiaramente le caratteristiche di un’impresa. Esistono criteri di prevenzione atti soprattutto ad una tutela dei rischi e di prestazione che guardano al futuro, in particolare la capacità di un’impresa di cogliere positivamente le sfide partendo dall’analisi del suo comportamento ambientale e sociale.