17° appuntamento settimanale della rubrica “Glossario di Borsa”. Oggi parliamo di tapering
Ribadiamo l’intento di questa rubrica che è quello di avvicinare al “magico mondo di indici, incrementi, percentuali, cambiamenti, scambi e chi ne ha più ne metta “anche coloro che non sono “addetti ai lavoro”. Partiamo dalle definizione di tapering.
Con questo termine tapering si indica il rallentamento da parte di una banca centrale, un “assottigliamento” che nel lessico della Federal Reserve significa ridurre il programma di acquisti di titoli noto come Quantitative easing.
In altri termini, con il quantitative easing le banche centrali avviano politiche monetarie che si potrebbero definire “espansive” ovvero che si concretizzano nell’acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario, il cui scopo è quello di sostenere le quotazioni dei titoli e, al contempo, immettere nuova liquidità nel sistema economico e finanziario.
Tramite l’acquisto di titoli obbligazionari, in particolare Buoni del Tesoro Usa e mortgage-backed securities, la Fed accresce la liquidità in circolazione (e, così facendo, anche il suo bilancio). Quando le banche centrali decidono che è arrivato il momento di cessare lo stimolo, allora definiscono un programma di graduale riduzione degli acquisti fino a cessarlo del tutto. Questo programma di politica monetaria restrittiva prendere quindi il nome di tapering.
Il tapering é fondamentale per l’equilibrio dell’economia, é una sorta di “riequilibrio” per rendere possibile la ripresa.
Le banche centrali hanno a disposizione una serie di politiche per stimolare la crescita, ma non possono durare in “eterno”. Appena possibile occorre tornare alla normalità.
Se non si conclude “lo stimolo” (immesso in modo “forza ovvero che non origina da fenomeni economici naturali”) si potrebbe innescare un surriscaldamento dell’economia. Quale sarebbe il pericolo? una crescita eccessiva e non controllabile e ne gestibile dell’inflazione.
Anche se lo stimolo viene rimosso all’improvviso possono esserci molti rischi: il primo rischio concreto è che si possa mandare l’economia in recessione, annullando i benefici delle operazioni prima dette.