Undicesimo appuntamento settimanale della rubrica “Glossario di Borsa”. Oggi parliamo di FTSE Italia Mid Cap.
Ribadiamo l’intento di questa rubrica che è quello di avvicinare al “magico mondo di indici, incrementi, percentuali, cambiamenti, scambi e chi ne ha più ne metta” anche coloro che non sono “addetti ai lavoro”. La settimana della Borsa che si è appena conclusa ha avuto alti e bassi fino all chiusura in negativo di ieri dove hanno chiuso in positivo i titoli del FTSE Italia Mid Cap. Ci riferiamo ad un indice di borsa che considera le quotazioni di aziende italiane che fon precedenza facevano parte del segmento Blue Chip del MTA e del MTAX (ex Nuovo Mercato) e che non erano incluse nell’indice S&P Mib. L’indice FTSE Italia Mid Cap è stato creato il 31 dicembre 1994 con il nome di Midex con un valore pari a 10.000. In seguito alla fusione tra Borsa Italiana e London Stock Exchange ha preso il nome attuale di FTSE Italia Mid Cap. È composto dalle prime 60 società per capitalizzazione che non appartengono all’indice FTSE MIB e i suoi componenti vengono rivisti, ed eventualmente modificati, con cadenza trimestrale.
Insieme agli indici FTSE MIB e FTSE Italia Small Cap forma l’indice aggregato FTSE Italia All-Share.
A questo paniere appartengono banche come Banca IFIS S.p.A. Servizi finanziari, Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A e Banche
Banca Popolare di Sondrio. In questo segmento ci sono titoli assicurativi come Cattolica, società di moda come FILA S.p.A. Moda, Replay e Salvatore Ferragamo, media come Mediaset S.p.A. e Rai Way S.p.A. Media. Anche società di costruzione come Fincantieri S.p.A. Prodotti e servizi industriali o Italmobiliare S.p.A. Edilizia e materiali.
Fanno parte dell’indice FTSE Italia Mid Cap anche la Juventus Football Club S.p.A.