Glossario Borsa: oggi parliamo di Face Value e Fair Value

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
vocabolario della finanza

Dodicesimo appuntamento settimanale della rubrica “Glossario di Borsa”. Oggi parliamo di Face Value e Fair Value

Ribadiamo l’intento di questa rubrica che  è quello di avvicinare al “magico mondo di indici, incrementi, percentuali, cambiamenti, scambi e chi ne ha più ne metta” anche coloro che non sono “addetti ai lavoro”. partiamo dalle definizioni per poi entrare nello specifico:

FACE VALUE: “Per le azioni è la frazione di capitale sociale rappresentata da un’azione. Per le obbligazioni è l’importo su cui si calcolano gli interessi”.

Il valore nominale rimane invariato nel tempo e non è influenzato dalla situazione patrimoniale dell’emittente. Occorre per precisare che il valore nominale non coincide necessariamente né con il valore di emissione (le azioni possono essere emesse con sovrapprezzo; le obbligazioni possono essere emesse sia sopra la pari che sotto la pari), né con il valore di mercato del titolo. Per quanto concerne le azioni il face value può essere modificato solo mediante una delibera di modifica dell’atto costitutivo come conseguenza di frazionamento o raggruppamento di azioni.

FAIR VALUE: “Rappresenta il valore intrinseco di un’attività reale o finanziaria (azioni e strumenti derivati). I metodi di analisi fondamentale (Discounted Cash Flow Method, Dividend Discount Model, Economic Value Added, Gordon Growth Model) sono tutti finalizzati al calcolo del valore intrinseco di azioni. E’ detto anche prezzo teorico.

Secondo l’analisi fondamentale rappresenta quindi  il valore teorico del titolo, che viene confrontato con la sua quotazione di mercato (valore effettivo). L’analisi ha, infatti, la finalità di valorizzare i titoli rispetto ai risultati economici e, di conseguenza, di verificare se la loro quotazione è sovrastimata  o sottostimata
Nei contratti derivati, il fair value rappresenta invece il prezzo di equilibrio. Nelle opzioni, il fair value rappresenta quindi  il prezzo al quale sia il venditore che il compratore raggiungono il break-even alla scadenza, ossia non realizzano né un guadagno, né una perdita.

 

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