Gli ultimi chiarimenti dall’INPS sulle detrazioni fiscali

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
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Novità per le detrazioni con pagamenti tracciati: i chiarimenti se la spesa viene fatta da un familiare

Con Legge di bilancio 2020, riguardante l’obbligo di pagamento in modo tracciabile, preservando il diritto alla detrazione fiscale ha lasciato più dubbi che certezze.

In assenza di proroghe e ulteriori chiarimenti in merito da parte dello Stato, per quasi tutto il periodo d’imposta 2020 è durato senza fornire ai contribuenti informazioni tempestive sulle modalità corrette per affrontare le spesa con metodi tracciabili o non tracciabili e soprattutto se la spesa viene pagata con una carta di credito di terzi se si perde la detrazione.

A sostegno di quanto detto in precedenza, ecco la risposta dell’Agenzia delle Entrate

Con la risposta n. 431 del 2 ottobre 2020, alcuni dubbi sono chiariti.

E’ emerso dopo aver interrogato il contribuente, il quale ha chiesto se le spese sostenute dalla moglie con una carta di credito a suo nome, ma appartenente a un conto congiunto, fossero deducibili.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, “si ritiene che la spesa si possa considerare sostenuta dal contribuente che ha predisposto il documento di spesa, senza indicare a tal fine l’esecutore materiale del pagamento. Ciò nonostante, tenuto conto del provvedimento considerato, è necessario garantire la coerenza tra la spesa deducibile del contribuente e il pagamento effettuato da altro soggetto.”

Resta da determinare quali sono le ipotesi per avere la detrazione fiscale, poiché è vero che non importa se il titolare della carta di credito è una persona diversa da chi beneficia della prestazione oggetto del pagamento, ma è anche necessario che le spese rimangano a carico di chi intende beneficiarne della detrazione fiscale.

L’Ente introduce la “presunzione di sostegno” se il titolare del documento di spesa, nel caso in cui il pagamento provenga da un conto corrente cointestato, indipendentemente da chi sia l’effettivo titolare della carta, può accedere alle detrazioni fiscali. Pertanto, si può ipotizzare che lo stesso ragionamento potrebbe essere esteso alle spese sostenute dai genitori nei confronti dei figli a carico e pagate con modalità tracciabili legate al conto congiunto tra coniugi.

La documentazione da consegnare agli uffici competenti

Chi vorrà presentare la richiesta di rimborso dovrà consegnare i documenti che attestano le spese ad un CAF o al professionista abilitato.

L’Agenzia delle Entrate chiarisce innanzitutto che il contribuente può dimostrare l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili tramite ricevuta cartacea della transazione/pagamento con ricevuta bancomat, estratto conto, copia di vaglia o MAV e pagamenti effettuati con PagoPA.

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